Enoturismo in ’fermento’. E’ tutto pronto, infatti, per Cantine Aperte, evento annuale del Movimento Turismo del Vino che sabato e domenica coinvolgerà circa mille cantine italiane. L’innovativo concetto di turismo ha una duplice funzione: quella di valorizzare il bere consapevole e responsabile e quella di promuovere il territorio che ospita le cantine. L’attività di degustazione e di visite guidate all’interno delle cantine e dei vigneti, infatti, è strettamente connessa alla scoperta dei luoghi, dei borghi e delle comunità locali, attraverso il coinvolgimento dei sapori ed esclusive visite organizzate.
Insomma, un weekend speciale che sarà anche l’occasione per celebrare i 30 anni di attività del Movimento, motore centrale dell’iniziativa. Un evento molto atteso dai turisti provenienti dal nostro Paese e dell’estero.
Nicola D’Auria, presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, come si svolgono le due giornate?
"Cantine Aperte è un evento che facciamo da 30 anni. L’ultimo weekend di maggio circa 650 cantine in tutta Italia aprono le loro porte, per ospitare e per fare visitare i propri vigneti e cantine, proponendo la degustazione di vini eccellenti. Ogni cantina è attrezzata con attività particolari: dalla cucina con ottimi chef, i vignaioli, o alla gite in mountain bike. Le cantine spaziano in questa direzione, cercando di promuovere il settore tra i visitatori che, incuriositi dai prodotti e dal mestiere. E’ qualcosa di straordinario. Per partecipare è fondamentale l’adesione attraverso le prenotazioni. Questo sistema comporta un’accoglienza di qualità, perché sappiamo chi viene e ne conosciamo l’arrivo".
Quali sono le aspettative?
"Negli ultimi anni, il pubblico si è modificato, diventando attento e giovane, perché l’età va dai 30 ai 45 anni Persone che hanno voglia di ’scoprire’ Siamo cresciuti noi produttori e anche i visitatori: si tratta di una crescita culturale, perché il vino è cultura. Promuoviamo il bere consapevole, in collaborazione con Wine Moderation: è importante bere bene e poco, insegnando la degustazione. Il pubblico è in crescita ed è maturo, consapevoli di quanto sia fondamentale mettersi al volante in perfetto condizioni psico-fisiche".
Qual è l’arma vincente del Movimento?
"L’arma che accomuna tutti quanti è il modo dell’accoglienza. Siamo stati pionieri, come Movimento Turismo del Vino, delle visite in cantina, che è il format di Cantine Aperte. Adesso l’evento è tutto l’anno, perché le persone si sono avvicinate al vino in maniera importante. E si concentra anche sul territorio, perché i turisti ne vanno alla scoperta, visitando posti e cucine".
Qual è il risultato di trent’anni di attività?
"Proprio in questa direzione, stiamo organizzando un’attività importante che darà dei riconoscimenti alle aziende virtuose che si sono distinte nell’attività di accoglienza. La premiazione avverrà in tempi brevi, celebrando proprio i 30 anni".
Quali sono le azioni del Movimento in favore delle cantine alluvionate?
"Abbiamo chiesto alle cantine di fare un’attività di raccolta fondi da dedicare interamente alla regione Emilia-Romagna che sta vivendo questa tragedia. Incentiviamo, quindi, questo tipo di azione, e al territorio colpito abbiamo dato la possibilità di vivere Cantine Aperte più avanti, replicando l’evento in una data a propria scelta, visto che alcune cantine sono inagibili".
Ci sono altre manifestazioni in programma?
"Ci aspetta Calici di stelle, che si svolge nel periodo estivo, dal 15 luglio al 18 agosto. La particolarità delle nostre iniziative è che non si concentrano solo nella visita e nell’apertura della cantina, ma anche nell’attività di accoglienza nei borghi. Abbiamo dato la possibilità a Città del Vino di poter usufruire del nostro marchio, una collaborazione proficua. In più, dal periodo pandemico del Covid, organizziamo Vigneti Aperti, che intende far scoprire le cantine, includendo il lavoro che si compie nei campi".
Mariateresa Mastromarino