L’Emilia Romagna produce il 7% degli 8.100 ettari coltivati ad asparagi in Italia ed è un punto di riferimento europeo per l’Asparago Verde di Altedo igp, coltivato in un’area che va dalla provincia di Bologna a est della via Emilia fino sui comuni che costeggiano il Po in provincia di Ferrara, per arrivare al mare, nel territorio ferrarese di Lagosanto.
Il Consorzio di Tutela associa oggi un centinaio di produttori, perlopiù riuniti nei gruppi cooperativi di Apofruit, Casa Mesola e Patfrut, ma conta anche una rappresentanza di imprese singole.
Il mercato principale è quello nazionale che rappresenta il 70%, mentre la restante quota raggiunge l’Europa, principalmente l’area della Germania ma anche la Francia, la Svizzera e l’ Austria.
L’unicità dell’Asparago Verde di Altedo igp è determinata dalla terra nella quale viene prodotto, che ha tutte le caratteristiche ideali per poter garantire una produzione di qualità eccellente.
Ma non basta: a fare la differenza sono le persone, la comunità dei produttori che da oltre 20 anni si impegna a valorizzare l’Asparago Verde di Altedo igp per rimarcarne la storia millenaria.
Si deve infatti agli agricoltori del luogo la messa a punto delle migliori tecniche produttive, la selezione di varietà eccellenti e la capacità di valorizzare il prodotto nei mercati cittadini e di assecondarne la richiesta da tutta Italia e poi Europa.
"E’ un prodotto che può integrare il reddito agli agricoltori - riflette Gianni Cesari, presidente del Consorzio Asparago Verde di Altedo igp -. E’ una pianta difficile da coltivare, ma meno sensibile di altre ai cambiamenti climatici. L’impianto è impegnativo economicamente ma l’entrata in produzione è piuttosto rapida e si prolunga per almeno 15 anni. Credo che sia importante mettere a disposizione dei produttori la conoscenza necessaria per intraprendere con successo questa coltivazione così apprezzata dai consumatori e il Consorzio si impegnerà su questo fronte per rilanciare la produzione inserendo tecniche che consentano di ottimizzare i costi e aumentare la redditività della coltura anche attraverso un ampliamento del calendario di commercializzazione".
I dati 2024 d rilevati dai Cso Italy mettono in evidenza una superficie complessiva di 8.100 ettari coltivati ad asparago con la Puglia individuata come regione leader, anche se in calo costante, seguita da Veneto e Lazio. In Emilia Romagna gli ettari coltivati nel 2024 sono 600, distribuiti prevalentemente nelle zone di produzione tipica dell’Asparago Verde di Altedo igp.
I consumi nazionali raggiungono mediamente le 20.000 tonnellate, pari a 111 milioni di euro in valore. I dati confermano la tendenza alla contrazione generalizzata dell’intero settore ortofrutta, con un -6% in volume nel 2023 rispetto al 2022 ma per l’asparago verde di Altedo igp la domanda è sempre molto vivace e il prodotto certificato viene commercializzato interamente in breve tempo.
La grande distribuzione assorbe oltre il 70% della produzione a marchio, mentre la restante quota è destinata ai mercati all’ingrosso e all’Horeca (il settore alberghiero, che unisce hotel, ristoranti e caffè), canale di vendita importante considerate le caratteristiche gourmet di questo ortaggio.
Per il biennio 2024- 2025 il Consorzio è titolare di un progetto di promozione finanziato per il 70% dalla Regione Emilia Romagna per la promozione dei prodotti di qualità attraverso una strategia che mette in primo piano i valori del prodotto e della comunità di agricoltori lo producono.
Gli eventi sul territorio offriranno la possibilità di degustare il prodotto vivendo un’esperienza diretta di conoscenza dell’area produttiva e i suoi protagonisti.
Complessivamente il progetto di comunicazione messo a punto dal Consorzio consentirà di raggiungere oltre 30 milioni di consumatori nei due anni di attività sia sul mercato italiano che in Germania.
L’asparago igp è un prodotto di pregio, si presenta con un germoglio dal bel colore verde vivace, con le sfumature violette e un gambo di diametro elevato. E’ protagonista di tante ricette gourmet che accompagnano pietanze semplici trasformandole in piatti di alta qualità.
E’ per esempio il caso delle uova all’occhio di bue servito in abbinamento con gli asparagi. Niente di più semplice, eppure ineguagliabile per sapore e delicatezza.