Mercoledì 24 Aprile 2024

Brindisi Cinzano

L'enologo: «Essenziale mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto».

Brindisi

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TORINO, UN BRINDISI dal sapore antico. Cinzano, marchio entrato a far parte della memoria collettiva alla stessa stregua di altre griffe simbolo del nostro Paese nel mondo, è per le famiglie italiane sinonimo di festa. Merito delle campagne pubblicitarie del secolo scorso (alcune delle quali comprendono veri capolavori dell’arte grafica), ma soprattutto in virtù dell’idea originale che risale a 261 anni fa. Correva appunto il 1757 quando i fratelli Giovanni, Giacomo e Carlo Stefano Cinzano decidono di varcare i confini regionali fondando il marchio.

L’AVVENTURA nel mondo delle bollicine inizia in tempi successivi quando, con le uve provenienti dalle colline piemontesi, si decide di intraprendere un’impegnativa sfida sollecitata dal re Carlo Alberto di Savoia: creare la risposta italiana allo champagne francese. Un’esigenza che è venuta meno quando le bottiglie targate Cinzano hanno conquistato una loro originale credibilità e si sono imposte a prescindere da qualsiasi confronto. Ed è questo, come spiega l’enologo Lorenzo Barbero che è il responsabile della produzione Cinzano, l’obiettivo essenziale che si persegue ancora oggi: mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto. «È fondamentale per noi – spiega – continuare a realizzare spumanti di qualità attraverso l’esplorazione di nuove sfumature organolettiche, garantendo la coerenza del marchio con lo stile della Casa nel corso del tempo».

VARIEGATA la produzione di bollicine Cinzano. La creazione di ogni spumante segue un processo che si è consolidato nel tempo. La spumantizzazione è ottenuta grazie a una seconda fermentazione del vino base, nella quale si sviluppa anidride carbonica, responsabile del perlage finale. Se la formazione di carbonati è un prodotto naturale del processo fermentativo, per gli spumanti quest’ultimo può avvenire in apposite autoclavi di acciaio inossidabile o direttamente in bottiglia. Esistono due metodi principali di spumantizzazione: il metodo Charmat (o Martinotti in Italia) e il metodo Classico (o Champenoise).

IL METODO CHARMAT viene adottato per la produzione di circa il 90% di tutti gli spumanti italiani, rivelandosi il più adatto per apprezzare le caratteristiche di vini che normalmente devono essere gustati giovani, catturando il corredo aromatico e la freschezza delle uve impiegate. Cinzano si avvale di questo metodo per la produzione di tutti i suoi spumanti, ad eccezione di Cuvée Vintage, ottenuto secondo il Metodo Classico. La scelta del metodo varia in funzione dei vitigni utilizzati e del gusto che si desidera ottenere. Il Metodo classico prevede generalmente l’uso del Pinot Nero e dello Chardonnay, mentre per il Charmat si possono usare molte uve diverse.