Mercoledì 24 Aprile 2024

SHIGERU BAN LA CASA È DI CARTA

La grande architettura è protagonista a Cersaie e ancora una volta è uno dei vincitori del Pritzker Prize, Shigeru Ban, ad essere ospite nell’edizione di quest’anno. L’appuntamento con l’architetto giapponese, che terrà a Bologna la sua prima conferenza in presenza dopo la pandemia, è per venerdi 1° ottobre 2021 alle ore 11 presso il Palazzo dei Congressi di BolognaFiere. L’incontro, introdotto dallo storico dell’architettura Professor Francesco Dal Co, fa parte del programma culturale “costruire, abitare, pensare”. Uno straordinario evento in presenza se si considera che l’architetto Shigeru Ban arriverà direttamente da Tokyo dopo un volo di oltre 16 ore.

L’architetto giapponese, vincitore nel 2014 del Premio Pritzker, il Nobel dell’architettura, ha dimostrato al mondo le infinite potenzialità architettoniche di materiali economici e del tutto naturali e ha fatto della leggerezza e della sostenibilità la sua cifra stilistica. Nel 2012 Shigeru Ban fu protagonista per la prima volta a Cersaie durante una conferenza sulla sua esperienza nell’affrontare le esigenze abitative che conseguono a catastrofi naturali, quali i terremoti. Come riportato anche nella motivazione della Giuria del Premio “per Shigeru Ban, la sostenibilità non è un concetto da aggiungere a posteriori; piuttosto, è intrinseca all’architettura. Le sue opere puntano a prodotti e sistemi appropriati che siano in accordo con l’ambiente e il contesto specifico, usando materiali rinnovabili e prodotti localmente, quando possibile”.

Qullo con Shigeru Ban non è l’unico appuntamento di rilievo. Due donne, Odile Decq e Benedetta Tagliabue, architette di fama internazionale, saranno le protagoniste della conferenza “Architettura Sensibile”, moderata dallo storico dell’architettura Fulvio Irace che si svolgerà giovedì 30 settembre alle ore 11 a Cersaie presso il Palazzo dei Congressi di BolognaFiere, nell’ambito del programma culturale “costruire, abitare, pensare”.

Dopo il forzato distanziamento imposto a tutti dalla pandemia e i lunghi mesi d’isolamento del lockdown, ci si è accorti dell’importanza dell’aspetto tattile e sensoriale dell’architettura: la riscoperta del corpo, dei colori, dei simboli e della luce. Ci si è resi conto insomma che l’architettura deve tornare ad essere “sensibile”: assicurarci un comfort che non è solo legato all’immagine o alla funzione. Deve accompagnarci nella vita quotidiana con piccole, grandi meraviglie.