Mercoledì 24 Aprile 2024

Perdisa "Le visite in azienda sono in aumento E l’80% delle nostre vendite avviene in Italia"

La presidente Mtv dell’Emilia-Romagna: "Nella tenuta Palazzona di Maggio ogni anno produciamo circa 60mila bottiglie"

Dalle dolci colline di San Pietro di Ozzano che sembrano modulate da uno spartito musicale, guarda verso la pianura dove scorrono lontane come un film sullo schermo la via Emilia e l’autostrada. Da quattro generazioni i Perdisa guidano la Palazzona di Maggio, azienda vinicola di forti tradizioni, ma sempre aperta agli investimenti e all’innovazione. L’ingresso maestoso si stende su una lunga carreggiata che conduce al settecentesco palazzo di famiglia al centro dei terreni che ricadono nella zona Doc di Imola e Romagna.

La storia della Palazzona risale all’inizio degli anni ’60 quando, in questo spicchio di terra avamposto della Romagna, Luigi Perdisa mise a dimora ampie superfici di Sangiovese e Albana affiancandole, nel solco di una tradizione che risale al 1800, ad alcuni vitigni internazionali come Cabernet Franc, Chardonnay e Merlot. La passione di investire sui vigneti si è tramandata nel tempo e ancora oggi va avanti con gli stessi concetti: valorizzazione del territorio, tradizione, aggiornamenti per far crescere l’impresa.

Da allora la famiglia Perdisa coltiva i propri vigneti dalle cui uve produce vini che sono fedele espressione del territorio. C’è un segreto? Non più di tanto. Ci sono passione, dedizione, ricerca che si intrecciano con le più moderne pratiche agronomiche ed enologiche, in rispetto dell’ambiente e del consumatore finale, forti della tradizione di cinquant’anni di esperienza e della spinta innovativa della quarta generazione familiare.

Nell’area della Palazzona di Maggio oggi è possibile anche organizzare matrimoni e altri eventi. Accanto alla struttura principale funziona anche un Bed and Breakfast ora in via di ampliamento. La tenuta è dominata dalla villa da cui prende il nome, in una zona di grande rilievo storico e paesaggistico, nelle vicinanze del borgo medioevale di San Pietro di Ozzano, in provincia di Bologna. Le colline che incorniciano l’azienda sono caratterizzate da una forte e singolare biodiversità e da terreni eterogenei estremamente adatti alla coltura della vite, grazie anche a un favorevole microclima con elevata escursione termica e ventilazione.

I vigneti crescono tra gli 80 e 170 metri di altitudine, a circa 60 chilometri dal mar Adriatico in terreni caratterizzati da alluvioni argillose e sabbia. La scelta delle varietà è stata effettuata per ottenere il miglior risultato agronomico possibile in relazione al tipo di terreno e all’obiettivo enologico, ma senza mai discostarsi dalla strada maestra tracciata dal fondatore dell’azienda Luigi Perdisa.

Oggi il team familiare Perdisa è composto da Alberto, la moglie Antonella e i figli Filippo e Federico che si alternano in vigna e in cantina.

La tradizione si diceva. I Perdisa infatti coltivano oggi le medesime varietà scelte all’inizio dal capostipite su una superficie a vite di 15,50 ettari su un totale di circa sessanta della tenuta. Ecco alcuni dei gioielli della Palazzona: Ulziano sangiovese superiore bio, Le Armi sangiovese riserva, Dracone merlot cabernet Franc, Dracone Riserva, Aspro sangiovese spumante, Maleto Chardonnay.

Di solito il sabato mattina è una giornata dedicata alla vendita in cantina, ma molti appassionati accolgono, su prenotazione, l’idea di una visita guidata in azienda dove soprattutto Alberto si dedica ad accompagnare i visitatori attraverso un percorso spiegato e ragionato. Federico, il vignaiolo della famiglia, si dedica in particolare alla cantina, un teatro di scena dove si incontrano tecnologia e rispetto della natura.

"Ogni anno produciamo circa 60mila bottiglie – spiega Antonella Perdisa, presidente del Movimento Turismo Vino dell’Emilia-Romagna, impegnata negli ultimi preparativi per la manifestazione Cantine Aperte – in gran parte di vini rossi e la nostra rete di vendita è soprattutto l’Italia con l’80% . I nostri vini vanno principalmente a hotel, ristoranti, enoteche e privati mentre non copriamo la grande distribuzione. Il restante 20% – sottolinea ancora Antonella Perdisa – va all’estero in Paesi come Svizzera, Austria, Germania e Stati Uniti, in modo particolare in Florida".

La Palazzona utilizza anche la vendita on line, ma come ammette la signora Antonella "preferiamo il rapporto diretto con il cliente".

Le degustazioni sono anche una tappa per il turismo del vino. Ancora Antonella Perdisa: "Le visite sono in aumento dopo il lungo periodo di difficoltà dovuto all’emergenza sanitaria e stanno tornando anche gli stranieri che apprezzano, oltre ai nostri vini, anche i territori dell’Emilia Romagna".

Alla corte della Palazzona la tradizione si respira anche nella raccolta. Le uve vengono prelevate rigorosamente a mano con vendemmia di selezione, sistemate in cassette e portate in cantina per essere subito sottoposte alla pigiatura. La produzione per ettaro varia da quarantacinque a novanta quintali. Le uve vengono poi ricontrollate attraverso un nastro trasportatore a lenta velocità e avviate alla pressa soffice.

La pompa trasporta poi il mosto alle vasche di acciaio dove ha inizio la fermentazione escludendo ogni aggiunta di anidride solforosa. I Perdisa sottolineano sempre che, per avere un livello olfattivo e gustativo dei vini il più possibile ampio, vengono utilizzati esclusivamente lieviti indigeni presenti sulla buccia delle uve.

La macerazione è breve, media o lunga a seconda del prodotto: fino a venti giorni per i vini rossi e fino a quarantacinque giorni per i vini bianchi. Infine la maturazione del vino. Avviene in parte in vasche di acciaio mentre per i rossi pregiati, in botti di rovere. I vini riserva hanno un altro percorso e si affinano in botte per non meno di ventiquattro mesi.