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Estate in forma, 4mila passi al giorno possono bastare

L'importante è muoversi, ogni età della vita richiede la sua dose di attività fisica

25/08/2023
Crediti iStock - 4000 passi

Per vivere più a lungo potrebbero bastare 4mila passi al giorno, dunque meno della metà dei diecimila passi giornalieri raccomandati da anni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per difenderci dalle malattie e mantenerci giovani. A sostenerlo è una ricerca pubblicata nei giorni scorsi sull’European Journal of Preventive Cardiology. 

 

Lo studio

Un team di ricercatori guidati da Maciej Banach, cardiologo dell’Università di medicina di Lodz, in Polonia, ha analizzato 17 articoli scientifici pubblicati in precedenza sulla relazione tra camminata e stato fisico (i passi compiuti al giorno sono una misura comunemente studiata rispetto al movimento fisico quotidiano che può fare una persona). Complessivamente, questi studi hanno incluso più di 225.000 adulti provenienti da più Paesi con un’età media di 64 anni, alcuni dei quali erano generalmente in buona salute e alcuni dei quali presentavano fattori di rischio per malattie cardiovascolari. Sono stati monitorati in media per sette anni. 

 

Si riduce il rischio di mortalità

Dopo aver analizzato i dati, gli studiosi hanno osservato che il rischio di mortalità diminuisce progressivamente man mano che le persone camminano di più. In linea con quanto anticipato, però, hanno anche concluso che non ci vuole un numero enorme di passi quotidiani per migliorare il proprio stato psico-fisico. Il rischio di morte per qualsiasi causa iniziava a diminuire in modo significativo una volta che i partecipanti allo studio avevano superato una soglia di circa 4.000 passi al giorno (l’equivalente di circa due miglia, più o meno tre chilometri). Ne sarebbero bastati circa 2.500 quotidianamente per ridurre il rischio di morte per malattie cardiovascolari. 

 

La variabile dell’età 

Le principali differenze rilevate tra i partecipanti allo studio non avevano a che fare con l’appartenenza di genere o la zona geografica di provenienza, bensì con un dato anagrafico. Negli adulti di età superiore ai 60 anni, infatti, si è registrata una riduzione di mortalità di circa il 42% se i soggetti in questione avevano compiuto dai 6.000 ai 10.000 passi al giorno. Per quelli di età inferiore ai 60 anni, impegnati a percorrere dai 7.000 ai 13.000 passi al giorno, si è vista una diminuzione del rischio di circa il 49%. 

 

Consapevoli dei propri limiti 

La conclusione è che fare più movimento è quasi sempre più efficace. I ricercatori hanno scoperto che ogni 1.000 passi fatti in più quotidianamente diminuiscono il rischio di morte prematura di circa il 15%. Con 500 passi in più al giorno la riduzione è del 7%. In generale, comunque, anche una piccola quantità di moto è pur sempre meglio di niente. Ormai è noto che la classica indicazione dei 10.000 passi come parametro di benessere psicofisico è nata e si è diffusa oltre mezzo secolo fa sulla scia di una trovata di marketing, quando, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo del 1964, sul mercato è stato lanciato il primo pedometro nipponico, il manpo-kei (tradotto in giapponese, fa riferimento, per l’appunto, ai 10.000 passi, un numero tondo, semplice da ricordare e raggiungibile senza troppe difficoltà nell’arco di una giornata). 

 

Non serve sfiancarsi 

Sono sempre più numerosi gli studi che suggeriscono che le sessioni di allenamento fisico non devono essere per forza estenuanti o eccessivamente lunghe per mantenersi in forma e in salute. Per quello che riguarda, nello specifico, i passi da compiere ogni giorno, oltre a contare quelli di una camminata all’aria aperta possono essere validi anche quelli che si fanno mentre si sbrigano le faccende domestiche o durante il ballo, così come nel corso di ogni attività che ci permetta di alzarci dal divano e muoverci.