Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, Società Italiana di Pediatria: Annamaria Staiano prima presidente in 123 anni

Sarà una donna a guidare gli 11 mila pediatri della Sip: "La tecnologia per la presa in carico globale del bambino" - dice Staiano, dell'Università Federico II di Napoli

Annamaria Staiano

Annamaria Staiano

Roma, 27 maggio 2021 - Per la prima volta in 123 anni, una donna guiderà la Società Italiana di Pediatria (SIP), storica società scientifica che associa ben 11 mila pediatri italiani del mondo ospedaliero, universitario e del territorio. Si tratta di Annamaria Staiano, docente ordinaria di Pediatria presso l'Università di Napoli Federico II, eletta oggi alla presidenza della Sip dall'assemblea dei soci in occasione del 76esimo congresso italiano di pediatria.

Specializzata in gastroenterologia

La professoressa Staiano guiderà la Sip sino al 2024, succedendo al presidente uscente Alberto Villani, che ha affiancato in questi anni come vicepresidente. Dal 2019 Staiano è Direttrice del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ed è stata presidente della Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica (Sigenp) dal 2010 al 2013. La neo presidente della Società storica di pediatria è autrice di circa 300 articoli scientifici ed ha contribuito alla definizione di linee guida internazionali sulla gestione del reflusso gastroesofageo, della stipsi cronica, dell'allergia alle proteine del latte vaccino e delle malattie infiammatorie croniche intestinali.

Staiano: “La tecnologia al servizio dello sviluppo psicofisico del bambino”

"L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha evidenziato criticità nel nostro sistema sanitario nazionale, per cui è fondamentale pensare ad una riorganizzazione dell'assistenza pediatrica, a partire dalla formazione di tutte le figure professionali, mediche e non, coinvolte nello sviluppo psico-fisico del bambino", afferma Staiano. "Abbiamo la straordinaria occasione di tradurre quello che oggi l'emergenza ci insegna in opportunità per proteggere la salute dei bambini ed il loro ambiente di riferimento. La complessita' dei tempi richiede, infatti, una visione culturale ampia e complessiva che oltrepassi gli steccati dei livelli assistenziali e che valorizzi l'età pediatrica nell'era dell'innovazione tecnologica. Ritengo auspicabile - conclude - un utilizzo sempre più ampio della tecnologia, mediante l'implementazione di supporti telematici che garantiscano una presa in carico globale del bambino, attraverso la condivisione di informazioni tra i diversi ambiti responsabili del suo benessere psicofisico: famiglia, scuola, sanità".