Mercoledì 24 Aprile 2024

Rifiuti Roma, apertura della discarica di Albano Laziale al via. Raggi: "Grave emergenza"

La sindaca della Capitale, Virginia Raggi, ha firmato un’ordinanza urgente per imporre lo smaltimento dei rifiuti della città nel sito in provincia di Roma

Strada di Roma invasa dai rifiuti

Strada di Roma invasa dai rifiuti

Roma, 28 giugno 2021 – Ennesimo capitolo dell’ormai infinita polemica che da mesi sta vedendo l’amministrazione di Roma Capitale e la Regione Lazio discutere sulla gestione dei rifiuti a Roma e sull’apertura di nuove discariche sul territorio romano e laziale. Oggi, ultimo affondo della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha predisposto un'ordinanza urgente per imporre la riapertura della discarica di Albano Laziale.

La decisione della Raggi

Roma è ormai in stato di emergenza, con tonnellate di rifiuti per strada e i conseguenti problemi di igiene che ne derivano. Per questo, la sindaca della Capitale Virginia Raggi ha rotto gli indugi e, nel corso di una riunione in Prefettura con la Regione Lazio e Ama (l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Roma), ha attaccato: "L'inerzia della Regione Lazio ci costringe a firmare questa ordinanza urgente, per evitare il peggioramento della crisi e conseguenze igienico-sanitarie per le persone".

Rischio commissariamento

Inoltre, in qualità di sindaca della Città Metropolitana, la Raggi sarebbe anche intenzionata ad utilizzare poteri commissariali per consentire la rapida riapertura della discarica di Albano Laziale, in provincia di Roma, che consentirebbe il raccoglimento di 200mila tonnellate di rifiuti.

"Su cinque discariche previste dalla Regione, soltanto due - ha aggiunto la sindaca - sono attive. E ad agosto chiuderà anche quella di Civitavecchia. Non hanno pensato ad un’alternativa seria. Scaricano i problemi e la loro inefficienza sugli altri".

Una polemica infinita

Nelle ultime settimane, la Raggi aveva chiesto ripetutamente la riapertura delle discariche presenti nel Lazio e ancora capienti, in modo da offrire sbocchi per il conferimento dei rifiuti, che restano in strada proprio per la mancanza di siti dove smaltirli. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha però sempre rimandato al mittente le richieste, in un continuo rimbalzo di responsabilità che ha portato a una situazione senza ritorno.

Valeriani: "Raggi, dichiarazioni assurde"

Massimiliano Valeriani, assessore regionale al Ciclo dei rifiuti, è contrario alle parole della sindaca di Roma: "Al termine di una riunione convocata dal Prefetto di Roma anche con la partecipazione dell'assessore ai rifiuti del Comune di Roma Katia Ziantoni e dell'amministratore della società Ama Stefano Zaghis, la sindaca Raggi ha rilasciato dichiarazioni assurde sull'emergenza rifiuti, annunciando provvedimenti non comunicati alla riunione in Prefettura. Ennesimo segnale della drammatica confusione e approssimazione che regna in Campidoglio".

"In questi anni la Regione Lazio ha aiutato Roma in tutti i modi, ma soprattutto in questi mesi ha tentato di evitare l'emergenza rifiuti nella Capitale e si è fatta carico, con le altre province laziali, di accogliere e gestire i rifiuti romani - ha continuato Valeriani -. Questo perché l'amministrazione comunale in questi 5 anni non ha compiuto alcuna scelta che servisse a risolvere davvero la questione rifiuti, rifiutandosi di adempiere alle proprie competenze stabilite per legge".

Ziantoni: "Hanno paura che Raggi vinca di nuovo"

In difesa del primo cittadino, l'assessora capitolina ai Rifiuti, Katia Ziantoni, che su Facebook ha scritto: "Hanno paura che Virginia Raggi vinca di nuovo. E per questo stanno volutamente lasciando i rifiuti in strada, tenendo in ostaggio Roma e i suoi cittadini. Dopo gli arresti della ex dirigente regionale del ciclo dei rifiuti, il sistema regionale, già precario, è andato in crisi e a pagarne le spese sono la Capitale ed i suoi cittadini. Già nel tavolo tecnico di oggi avevamo fatto presente al Prefetto che la ridotta capacità di trattamento degli impianti è legata all'assenza di sbocchi nelle discariche laziali e alle difficoltà tecniche ed economiche di avviare accordi fuori Regione".

L'assessora ha chiarito che le scelte delle discariche che accoglieranno i rifiuti dei cittadini romani erano state già decise da tempo: "Le ipotesi di Roccasecca ed Albano, infatti erano già al vaglio degli Enti convocati presso il Ministero della Transizione ecologica - prosegue l'assessora -. La stessa discarica di Civitavecchia esaurirà le volumetrie residue nel mese di agosto. Così un piano regionale dei rifiuti basato sullo smaltimento in discarica rimane con un solo impianto in tutta la Regione, quello di Viterbo".

Ziantoni ha poi ribadito che le "colpe" della mala gestione dei rifiuti sono da indirizzare alla Regione: "Virginia Raggi, come sindaca della Città metropolitana interviene ora per l'inerzia della Regione Lazio e per l'inadeguatezza del suo piano dei rifiuti. Ricordiamo a Valeriani che nessuna Provincia è autonoma, così come non è autonomo alcun Comune. Il suo piano regionale, tra l'altro, prevedeva 36 mesi dall'adozione, avvenuta ad agosto del 2020, per raggiungere l'autosufficienza degli Ato, ovvero degli ambiti provinciali. Ma questi organismi, dopo più di 20 anni, non sono mai stati neppure previsti", ha concluso l'assessora.