Venerdì 26 Aprile 2024

Ostia, 19enne costretta a prostituirsi per saldare un debito: 2 fermati

La vittima, ora in casa rifugio, salvata dalla polizia dopo una soffiata anonima. La giovane era succube dei protettori, tra botte e minacce: "Spada e Fasciani a confronto mio non sono nulla"

19enne costretta a prostituirsi per saldare un debito del fidanzato

19enne costretta a prostituirsi per saldare un debito del fidanzato

Roma, 15 maggio 2021 – Era stata costretta a prostituirsi per saldare un debito del fidanzato e, per questo, veniva picchiata e minacciata dai suoi aguzzini, che si vantavano di essere più potenti dei clan: “Spada e Fasciani a confronto mio non sono nulla… sono io il capo di Ostia”.

È quanto hanno scoperto i poliziotti del X Distretto Lido di Roma, diretto da Antonino Mendolia, che hanno eseguito su delega della Procura un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di C.F.A., 32 anni, e C.R., 21, accusati di sfruttamento della prostituzione e tentata estorsione. Gli agenti hanno poi denunciato due donne e un uomo per favoreggiamento.

19enne sfruttata in un B&B in centro a Ostia

I due fermati, secondo l’accusa, in concorso tra loro, avevano costretto anche tramite la violenza una ragazza di 19 anni a prostituirsi e a subire rapporti sessuali contro la sua volontà, arrivando perfino a limitarne la libertà di movimento e controllandone prestazioni e prezzi offerti ai “clienti”.

Il tutto si svolgeva all’interno di un affittacamere del centro di Ostia, mentre gli appuntamenti venivano presi attraverso un noto sito di incontri online. Le indagini, partite dopo una soffiata anonima, hanno permesso di riscontrare la presenza costante di numerosi clienti all’interno del B&B, ma anche diversi episodi di violenza fisica e verbale dei protettori nei confronti della 19enne.

Botte e minacce per farla prostituire

All’origine dello sfruttamento della giovane, hanno ricostruito gli inquirenti, c’era un debito contratto dal suo fidanzato con uno degli indagati, che in cambio doveva procurargli una patente falsa. L’aguzzino, inoltre, si approfittava della condizione di debolezza della ragazza, privata perfino del suo cellulare, utilizzato dall’uomo per rispondere direttamente alle chiamate dei clienti.

In alcuni casi, le prestazioni sessuali concordate non prevedevano neppure l’uso del preservativo e perciò erano più costose. Dal sito d’incontri gli inquirenti sono anche riusciti a ricavare delle foto che ritraevano la 19enne con evidenti segni di lesioni sulle gambe dovuti ai pestaggi.

Sequestrati i “contratti” tra aguzzini e vittima

Al momento del fermo di C.F.A. e C.R., gli agenti hanno accompagnato la giovane presso gli uffici del X Distretto, dove ha confermato tutte le minacce e le violenze subite nel corso degli ultimi mesi. La vittima si trova ora in una casa rifugio per donne vittima di violenza.

Durante una perquisizione a casa di uno degli indagati, infine, la polizia ha sequestrato delle scritture private firmate dalla 19enne, con le quali lei si impegnava a vendere il proprio corpo fino al saldo del debito.