Venerdì 26 Aprile 2024

Roma, oscurato 'sito dei suicidi': spiegava come uccidersi col salnitro

Le indagini della Procura partite dopo il decesso di due 18enni, a febbraio e dicembre 2020, nella Capitale. Scoperta una community con 17mila iscritti in tutto il mondo

La Procura oscura il 'sito dei suicidi'

La Procura oscura il 'sito dei suicidi'

Roma, 7 giugno 2021 – Fornivano indicazioni su come avvelenarsi con sostanze tossiche. Per questo la Procura della Repubblica di Roma oggi ha oscurato, almeno sul nostro territorio, il sito internet “Sanctioned Suicide” che ospitava una community da 17mila iscritti in tutto il mondo, compresi dei ragazzi italiani.

L'avvelenamento con il salnitro

Iscritti “tutti legati dall'interesse nel trovare supporto per portare a compimento l'intenzione di suicidarsi”, spiegano gli investigatori. Sulla piattaforma web, infatti, alcuni soggetti fornivano indicazioni su come uccidersi ingerendo del salnitro, una sostanza tossica in libera vendita.

Il salnitro, se assunto in determinate quantità, diventa tossico per il corpo umano in quanto inibisce il trasporto di ossigeno, arrivando così a causare la morte del soggetto che lo assume. Intanto, proseguono le indagini, anche di natura tecnica, per risalire all'identità di tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti.

Supporto farmacologico e dieta

Stando a quanto ricostruito dai pm, il portale era frequentato anche da una persona in grado di offrire una consulenza sul supporto farmacologico e la dieta da intraprendere qualche giorno prima dell'atto finale, per non rimettere la sostanza tossica ingerita e consentirle di sviluppare l'effetto venefico.

Quest’ultima, sostiene la Procura, addirittura ‘accompagnava’ via chat le vittime fino agli istanti immediatamente precedenti la morte, assicurando loro il “successo garantito” già ottenuto da altri ragazzi che hanno trovato la morte nello stesso modo.

Morti due 18enni nella Capitale

Le indagini – condotte dalla Polizia di Stato e dal Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni del Lazio sotto il coordinamento della pm Giulia Guccione – sono partite a seguito dei decessi di due ragazzi di 18 anni a Roma. Al vaglio ci sarebbe anche un terzo episodio, avvenuto nei mesi scorsi a Palermo.

I due giovani romani, che non risultano essersi mai conosciuti, sono morti a febbraio e dicembre dell'anno scorso in due alberghi della Capitale proprio dopo aver ingerito un preparato a base di nitrito di sodio.

Nelle loro chat gli inquirenti hanno ritrovato alcune frasi con indicazioni per non espellere la sostanza tossica e portare così a compimento l'intento suicida, come ad esempio: “Mangia un cioccolatino e prendi un medicinale anti vomito”.