Mercoledì 24 Aprile 2024

Missionaria laica uccisa in Perù, 4 arresti: "Volevamo i telefonini"

Arrestati i due esecutori materiali dell'efferato omicidio e le due complici, ospiti della struttura educativa. I familiari di Nadia De Munari: "Vogliamo il reale movente"

La missionaria laica italiana, Nadia De Munari, 50 anni, originaria di Schio (Ansa)

La missionaria laica italiana, Nadia De Munari, 50 anni, originaria di Schio (Ansa)

Roma, 16 luglio 2021 - "Lo abbiamo fatto perché volevamo i telefonini". Questa la motivazione che ha spinto 4 persone ad uccidere senza pietà Nadia De Munari, 50 anni, missionaria laica italiana in Perù. Due ragazze, ospiti della comunità gestita dalla suora laica, la notte del 20 e 21 aprile scorso hanno favorito l'ingresso dei rapinatori.

La confessione di uno dei rapinatori

La svolta delle indagini è arrivata oggi con quattro arresti effettuati dalla Fiscalia del Nuovo Chimbote, località a circa 400 chilometri dalla capitale Lima. Si tratta delle due ragazze e dei due autori materiali dell'omicidio. Sulla fine della missionaria originaria di Schio (Vicenza), anche la Procura di Roma aveva avviato una indagine. Il sostituto procuratore Sergio Colaiocco ha affidato le indagini ai carabinieri del Ros che hanno proceduto all'ascolto in Italia di alcuni testimoni.  "Lo abbiamo fatto perché volevamo i telefonini", avrebbe confermato uno dei rapinatori agli inquirenti peruviani dopo il fermo.  La donna morì il 24 aprile a causa delle ferite riportate. Dietro il gesto delle due donne, che hanno di fatto aperto la porta della struttura ai due aggressori, forse invidie e  incomprensioni avute in passato con la missionaria laica. La donna fu trovata in condizioni disperate alcune ore dopo l'aggressione all'interno della sua stanza, nel centro educativo 'Mamma mia' che ospita anche ragazze madri. Portata in ospedale è stata sottoposta ad un intervenuto chirurgico d'urgenza, risultato purtroppo inutile. 

Subito sospetti su complici interni

Determinanti per ricostruire la dinamica di quanto accaduto sono risultati gli esami strumentali effettuati dalla polizia scientifica. Grazie all'utilizzo del luminol, che ha individuato tracce ematiche della missionaria, è stato accertato che il tentativo di rapina è avvenuto all'interno della struttura e l'assenza di effrazioni alle porte di ingresso hanno convinto gli inquirenti, sin dall'inizio, che qualcuno aveva favorito l'ingresso del killer. L'arma, poi, utilizzata per colpire la vittima, è stata rinvenuta nel locale cucine della comunità. Sulla morte di De Munari, da 30anni coinvolta nell'Operazione Mato Grosso creata da padre Ugo De Censi, anche Papa Francesco aveva inviato un messaggio di cordoglio ai familiari della vittima. 

La famiglia: "Confidiamo che le indagini dei Ros non cessino"

"Attendiamo di conoscere le precise responsabilità di tutte le persone coinvolte -  affermano i familiari di De Munari assistiti dall'avvocata Alessandra Ballerini -: il contesto, nonché il reale movente di questo brutale omicidio ai danni di una donna mite che aveva scelto di dedicare la vita agli ultimi. Riponiamo fiducia nelle indagini che la Procura di Roma e gli investigatori dei Ros stanno svolgendo e che confidiamo non cesseranno finché non ci sarà definitiva e assoluta chiarezza sull'uccisione di Nadia".