Antonio Lecci

GUASTALLA (Reggio Emilia), 10 marzo 2013 - LE TERRIBILI urla dal furgone, la lunga colonna di fumo, il bagliore delle fiamme, il terrore dei testimoni, la tremenda esplosione udita a chilometri di distanza, che ha risuonato nella pancia chiusa di una piazza del centro storico, gremito di persone nel giorno di mercato. Sono immagini, rumori e grida difficili da dimenticare per chi ha vissuto la tragedia di ieri a Guastalla, grosso centro della Bassa Reggiana. Pochi minuti dopo mezzogiorno.
Attorno ai furgoni delle rosticcerie ambulanti di pollo e pesce ci sono i clienti in attesa di acquistare il pasto da portarsi a casa. Improvvisamente un botto, un colpo sordo seguito da una fiammata.
Forse un tubo del gas che ha ceduto tra la bombola e l’impianto di cottura polli. A bordo del furgone-rosticceria ci sono i gestori Francesco Mango di 55 anni, la moglie Teresa Montagna di 50 con la figlia Rossana di 28 anni e la cognata Bianca Maria Mango, di 44 anni, residenti a Sant’Ilario, comune della Val d’Enza, sulla via Emilia fra Reggio e Parma. Una seconda e una terza (più potente) esplosione ingrossano l’incendio in un baleno, con il furgone avvolto interamente dal rogo. Lo scoppio ha fatto sbalzare lontano il capofamiglia, rimasto gravemente ustionato. In fondo all’automezzo restano intrappolate le tre donne. Le loro urla, disperate, sono l’ultimo estremo tentativo di chiedere soccorso. Aiuto che nessuno riuscirà a prestare nonostante i coraggiosi tentativi di domare le fiamme con degli estintori. Il fumo nero si vede a chilometri di distanza. E il boato della terza esplosione fa pensare a un altro terremoto, in una zona già duramente colpita dal sisma di fine maggio 2012.

IN UN BALENO si mette in movimento la macchina dei soccorsi: arrivano vigili del fuoco, polizia, carabinieri, ambulanze, personale medico, l’elicottero del 118 decollato da Parma. Più che un tranquillo sabato di mercato in Emilia, sembra d’essere su una piazza del Medio Oriente, subito dopo un attentato terroristico. Sui marciapiedi i feriti, sulla piazza i rottami fumanti del furgone-rosticceria, tutt’attorno la distruzione, fra tendoni semi carbonizzati, fiori, piante e vestiti sparsi ovunque sull’asfalto dalla terribile onda d’urto di calore e fiamme. A incendio ormai domato arrivano gli investigatori, le autorità (presidente della Regione, Vasco Errani, compreso), col sindaco Giorgio Benaglia che a proclama il lutto cittadino per tre giorni e il vescovo Massimo Camisasca che proprio oggi sarà a Guastalla, alle 18,30, per presiedere una messa in suffragio delle vittime e pregare per i feriti.