Lunedì 29 Aprile 2024

L'ira di Zaia: "Addio flat tax e autonomia"

Allarme del governatore del Veneto, dubbi sull'operazione giallo-rossa. "Con questi torneranno gli sbarchi"

Luca Zaia, governatore del Veneto (Ansa)

Luca Zaia, governatore del Veneto (Ansa)

Venezia, 24 agosto 2019 - IL NORD è preoccupato. Scottato da 15 mesi di governo giallo-verde, vede quasi con terrore l’avanzata dell’accordo Pd-5 Stelle. Imprenditori, artigiani, commercianti e partite Iva sono già in fibrillazione. E se il matrimonio giallo-rosso si farà, il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, promette "il tormento".  Governatore, il Nord che cosa teme?  "Sono un pragmatico, ragiono al di là delle casacche politiche. Ma se devo pensare all’agenda giallo-rossa rabbrividisco. Sono 15 mesi che aspettiamo l’autonomia... se non siamo riusciti a ottenerla con la Lega al governo figuriamoci con il Pd. Il governo Renzi impugnò addirittura il referendum che portò a votare per il sì 2,328 milioni di veneti". Altre stangate in arrivo?  "Se dem e grillini avranno il fegato di mettersi insieme cancelleranno tutto. Si partirà dall’anno zero. Scordiamoci la flat tax, mentre la legittima difesa, l’inasprimento delle pene e la politica migratoria voluta da Salvini saranno considerati simboli di inciviltà. Sicuramente ogni nave che arriverà sbarcherà...".  Tutta colpa di Salvini che è voluto tornare a votare? "Andiamo, mica si poteva andare avanti così. Io resto coerente con quanto ho sempre detto: abbiamo perso un anno prezioso. I 5 Stelle andavano mollati, altrimenti si rischiava di rompere sulla manovra e sarebbe stato peggio". Come la mettete con un’eventuale patrimoniale, la legge sul salario minimo, magari il ritorno dell’Imu? "Il 90 per cento dei veneti vuole tornare al voto. Se si realizzerà questo governo Pd-5 Stelle resteremo ostaggio delle liti peggio di prima. Non credo che s’infurierà tutto il Nord, ma tutto il ceto che produce. La battaglia Nord-Sud non esisteva più: è stata rieditata dai grillini". Oggi, però, l’autonomia è ricomparsa nei dieci punti elencati da Luigi Di Maio. "Il premier Conte ci aveva promesso di risolvere la situazione a febbraio 2019. Ma non ha fatto nulla. Del resto i 5 Stelle sono ossessionati dai ricchi, da chi produce. Per loro gli imprenditori sono ‘prenditori’ e basta. E sull’autonomia non hanno fatto altro che dire bugie. Alimentano l’odio sociale prendendosela con tutti: il sindaco, il medico, il prete, il ministro, il governatore. Come diceva Montanelli: in America se il vicino ha un’auto più bella, si fa di tutto per comprarne una simile. In Italia se il vicino ha una macchina di lusso gli si bucano le gomme". Governare coi grillini, insomma, è stata dura? "Per colpa loro c’è stato lo stallo. La Pedemontana veneta è ripartita, ma se non fosse stato per noi sarebbe stata ancora bloccata. Senza contare la Tav che è rimasta in stallo per più di un anno per quella fantomatica analisi costi-benefici. Infine, le Olimpiadi. Milano e Cortina ce l’hanno fatta, sa perché? Perché abbiamo pagato noi". I prossimi mesi potrebbero essere peggio?  "Premetto solo che non staremo zitti, i giallo-rossi avranno un nido di vespe addosso che non li lascerà in pace. Non firmeremo accordi al ribasso e non accetteremo supinamente questo inciucio che ci farà male".