Mercoledì 1 Maggio 2024

Voto di scambio, ora la Sicilia. La terza inchiesta in 15 giorni. Indagato il vice di Schifani: "Corruzione aggravata"

Dopo Puglia e Torino ancora un’istituzione nel caos. La Dda: degenerazione affaristica della politica. Arrestato il sindaco di Tremestieri. E l’assessore regionale e vicegovernatore Sammartino si dimette.

Roma, 18 aprile 2024 – Da Catania a Bari, passando per Torino, la primavera si arroventa, anche se il meteo gira in picchiata, a causa di una nuova inchiesta, questa volta isolana. A Catania un’inchiesta svela il patto di "degenerazione affaristica" fra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca Santapaola-Ercolano. Il sindaco in carica, Santi Rando, poliziotto, è stato arrestato, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata. Uno tsunami che coinvolge il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, assessore dell’Agricoltura, in quota Lega.

Schifani, Salvini e Luca Sammartino durante la campagna del 2022
Schifani, Salvini e Luca Sammartino durante la campagna del 2022

Il vicegovernatore, 39 anni – transitato per Udc, Articolo 4 di Pippo Nicotra, Pd, Italia viva prima di abbracciare Salvini - è un "signore delle tessere", cresciuto all’ombra della casa di cura di famiglia, tanto da incassare ben 22 mila preferenze nel 2022 sotto il vessillo leghista. È accusato di corruzione aggravata ed è stato sospeso per un anno dai pubblici uffici (si è dimesso da assessore) facendo traballare la giunta regionale di Renato Schifani. In passato era già stato imputato per voto di scambio.

La Regione non è l’unica ad avvertire impaccio per l’inchiesta che conta sei arresti, cinque misure cautelari e un totale di una trentina indagati tra cui undici politici con accuse pesanti: scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata. L’imbarazzo lo sta avvertendo anche lo zio Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza, che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha inviato a Bari nella commissione d’accesso che dovrebbe relazionare sulle infiltrazioni della malavita locale nel Comune e nelle sue partecipate. Una posizione, quella di Sammartino senior, che rischia di alzare altri polveroni dopo l’avviso di garanzia all’assessore comunale al Bilancio, Alessandro D’Adamo, indagato nell’inchiesta della Procura europea di Roma per truffa ai danni dello Stato per i fondi Garanzia Giovani, e revocato all’istante dal sindaco Decaro.

Centrodestra e centrosinistra vanno in scena in un gran guignol, non a caso l’inchiesta etnea ha un nome evocativo: Pandora. Un vaso che Sammartino ha aperto, trascinando nella riffa elettorale i suoi sodali ma anche chi non c’entra. Hanno il suo timbro, infatti, le preferenze che servirono, a detta dei pm, ad eleggere Caterina Chinnici del Pd a Strasburgo. Allora Sammartino, militante dem, così manifestava il suo endorsement: "Bisogna dare un messaggio in Sicilia con il sostegno a a Chinnici che è una persona preparata, che sa il fatto suo".

Nobili sentimenti, salvo poi brigare con i dirigenti regionali e i consiglieri comunali per tagliare farmacie, favorendone però alcune, corrompere carabinieri della polizia giudiziaria per eludere le investigazioni a suo carico e bonificare dalle ‘cimici’ i suoi uffici, sollecitare accessi non autorizzati violando il segreto istruttorio. La tempesta su Sammartino raggiunge i palazzi della politica. Schifani parla di un vicepresidente "leale e trasparente", mentre per Claudio Durigon, commissario della Lega in Sicilia, "è sconcertante che, per quanto le indagini siano state condotte tra il 2018 e il 2021, i provvedimenti siano scattati oggi a poco più di un mese dalle Europee". Intanto la Commissione antimafia ha disposto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta della Dda di Catania.