Lunedì 20 Maggio 2024
BRUNO ANTONIO MIRANTE
Politica

Ultimi sondaggi politici: FdI e M5s in lieve calo. Salgono Lega e Forza Italia, Pd a +0,1%

Oscillano verso il basso i Verdi, cresce Azione che resta però sotto la soglia di sbarramento

Matteo Salvini (ImagoE)

Matteo Salvini (ImagoE)

Roma, 30 aprile 2024 – Fratelli d’Italia si conferma il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani, seguito dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle. Sebbene con una leggera flessione del -0,2% rispetto alla scorsa settimana, il partito della premier Giorgia Meloni si conferma in testa con il 27,6%, segue il Pd con il 20,6% (+0,1%) ed M5S con il 16,3% (-0,2%). È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum / YouTrend per Sky TG24.

Dalla rilevazione si evince inoltre che rispetto al sondaggio del 22 aprile, sono invece in crescita i due partiti alleati di FdI: Lega e Forza Italia avanzano entrambi del 0,7% ciascuno (8,3% FI, 7,9% Lega). Attorno alla soglia di sbarramento, si registra una flessione di Stati Uniti d’Europa, che scende sotto il 4,5% (4,4%, -0,6%), così come un’oscillazione verso il basso dei Verdi (4,3% -0,1%) e verso l’alto di Azione, che rimane però sotto la soglia di sbarramento (3,5%, +0,2%). Per ciò che concerne, invece, la fiducia nei leader dei principali partiti la rilevazione registra una nuova flessione nei confronti dei segretari nazionali del centrodestra: Matteo Salvini -4%, Antonio Tajani -3% e Giorgia Meloni -2%. Flessione che non risparmia neanche Elly Schlein (-2%), Giuseppe Conte e Matteo Renzi (-1%). Mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua ad oscillare sopra il 60% (64%, con un +2%). Nel dettaglio, rispetto al 22 aprile, i leader in cui gli italiani ripongono maggiore fiducia sono: Giorgia Meloni con il 34% (-2%); Giuseppe Conte con il 31% (-1%) e Antonio Tajani al 24% (-3%). Seguono Elly Schlein al 25% (-2%), Matteo Salvini al 17% (-4%), Carlo Calenda stabile al 15%, come Matteo Renzi al 10% (-1%). Inversione di rotta nel gradimento del Governo, registrato in crescita una settimana fa, che perde 4 punti di giudizi positivi (dal 39 al 35%, -4%).

Europee, giudicato negativamente l’abuso dei nomi dei leader

Dal sondaggio emerge inoltre che “la scelta da parte dei leader politici di candidarsi a cariche che non intendono ricoprire è una mossa che gli italiani giudicano negativamente (61%), ma, in particolare, gli elettori del Pd (70%)”. La scelta di Elly Schlein di candidarsi, di conseguenza, secondo gli italiani non avrà effetti (39%) o se li avrà saranno negativi (29%), solo per il 9% degli italiani questa decisione avrà effetti positivi. Queste opinioni si replicano anche tra gli elettori del Pd, tra cui se è il 18% a pensare che questa mossa aiuterà Schlein, il 23% pensa il contrario, e il 45% comunque che non avrà sostanzialmente effetti. Anche se con percentuali diverse, l’inutilità della scelta viene sottolineata anche nel caso in cui fosse Giorgia Meloni a candidarsi (37%). “In questo caso si equivarrebbero le percentuali di chi pensa che aumenterebbe i voti (19%) di FdI candidandosi e quelli che pensano che li diminuirebbe (20%)”.

Tra gli elettori di FdI c’è maggior convinzione che il saldo sarebbe positivo (33%, 27% invece pensa il contrario) e anche tra gli elettori del Pd è da rilevarsi come meno elettori ritengano che questa mossa danneggerebbe Giorgia Meloni (18%)”. Come per la scelta di candidarsi, anche l’utilizzo del nome del leader nel simbolo è una cosa che gli italiani giudicano negativamente. (50%). Dal punto di vista politico, però, la visione è opposta in base alla famiglia politica di appartenenza.

Se tra gli elettori del Pd l’uso del nome sul simbolo viene visto largamente come una cosa negativa, per gli elettori di centrodestra non lo è, anzi è positiva nella maggioranza dei casi (52% tra gli elettori di FdI, 59% tra gli altri elettori di cdx). Sia nel caso di Elly Schlein che nel caso di Giorgia Meloni la scelta migliore avrebbe dovuto essere non mettere il nome sul simbolo (48% nel caso di Schlein, 38% nel caso di Meloni), ma mentre nel primo caso gli elettori del Pd approvano ancor di più questa scelta della loro leader (67%), nel secondo la maggioranza degli elettori di FdI (58%) e degli altri partiti di centrodestra (48%) ritiene che aver messo il nome sul simbolo sia stata la scelta corretta da fare.