Domenica 13 Ottobre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Tommaso Foti (FdI): "Centrodestra coeso. Le parole di Salvini? Normale dialettica"

Il capogruppo FdI alla Camera: la coalizione non è una caserma "Le Europee? Decidono gli elettori. Noi mai con la sinistra".

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Roma, 27 marzo 2024 –  Tommaso Foti – capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera – dopo l’uscita di Salvini e di Marine Le Pen sabato scorso al raduno sovranista romano, nel centrodestra che aria tira?

"Parliamo del quadro delle elezioni europee, perché sul fronte interno il centrodestra non ha problemi. Alle Europee si vota con il proporzionale, non sono elezioni italiane, né vanno interpretate come tali, a mio parere, e voteranno milioni di persone. Ecco, comunque, penso di poter sottolineare che Fratelli d’Italia non ha mai governato con la sinistra, direi che è l’unica forza della coalizione di centrodestra che non l’ha mai mai fatto e che continuerà a non farlo. Tutto qui".

Secondo i sondaggi, che ormai si rincorrono da settimane con gli stessi dati, Salvini alle prossime elezioni europee potrebbe avere un risultato non edificante. Dopo il voto potrebbe quindi esserci un riequilibrio all’interno della maggioranza e soprattutto nella compagine di governo?

"Mi paiono previsioni che hanno poca attinenza con la realtà dei fatti. Insomma, lasciamo fare agli elettori europei e a quelli italiani di comprendere quali sono innanzitutto i progetti delle varie forze politiche in campo e poi di potersi esprimere. Il dopo, onestamente, è difficile da delineare".

Salvini è o non è una spina nel fianco per Giorgia Meloni, come appare all’esterno?

"È una visione molto rigida. Basterebbe vedere le differenti opinioni che ci sono, secondo i casi, tra i repubblicani americani e all’interno del partito repubblicano: insomma, stiamo parlando di normale dialettica interna. A dimostrazione che la questione del pluralismo delle idee non diventi poi una Babele, io continuo a sostenere che la coalizione di centrodestra ha un pregio, che non è solo una caserma. Ma aggiungo anche che non può diventare neanche un casino. Al momento la seconda ipotesi non si è ancora mai verificata".

Qualcuno invece pensa che si sia verificata spesso questa seconda ipotesi e che – anzi – rappresenti ormai la quotidianità...

"Io capisco che ci sia anche qualcuno che da oppositore ogni giorno si alza e pensa ai giorni che mancano alla caduta del governo Meloni, io suggerisco di andare a vedere il calendario del 2032 poi ne parliamo…".

Addirittura? È un tempo lontanissimo, Foti. In politica, poi...

"Posso esprimere una mia previsione realistica su una riconferma? Poi con il premierato andrà certamente al governo chi vincerà le elezioni, diversamente da quello che succede ora in Italia, a differenza di altri Paesi europei, dove governa chi perde...".

Salvini sabato scorso ha detto con chiarezza "spero che qualcuno non scelga Macron" all’indirizzo, ovviamente, di Giorgia Meloni. Dopo le Europee ci saranno difficoltà di linea politica del governo verso l’Europa?

"Dopo le Europee ci si dovrà interrogare se si vuole lavorare perché i popolari rimangano con i socialisti, magari imbarcando anche gli ambientalisti, quindi dando all’Europa un colore che fa male all’Europa o se invece si vuole creare un fronte che abbia come obiettivo quello, ad esempio, di avere i socialisti fuori dal governo dell’Europa. Tutto il centrodestra italiano non fa il tifo perché i socialisti restino al governo dell’Europa. Ma, mancando due mesi alle Europee, neanche uno che in genere era molto impegnato a guardare la sfera di cristallo come il mago Otelma potrebbe prenderci".

Riguardo a quel che sta accadendo a Bari, che idea si è fatto?

"Se quello che ha detto Emiliano lo avesse detto un qualsiasi governatore di centrodestra, avremmo avuto una reazione mediatica e politica che sarebbe partita dalla sua richiesta di dimissioni per andare a sollecitare tutte le autorità presenti in questo Paese perché agissero nei suoi confronti. Questo penso sia difficile da negare. E comunque, andando al nocciolo della questione, devo dire la verità: io di critiche a Emiliano non ne ho sentita neanche una da Schlein e Conte, e le agenzie le leggo tutte, le assicuro. Ma la decisione di intervenire di Piantedosi fa riferimento a un passaggio che è nel Testo unico degli Enti Locali, che venne approvato quando al governo c’erano le sinistre, non è una norma liberticida. E non ricordo neppure di aver visto i presidenti dell’Anci elevare proteste quando la norma fu approvata. O che abbiano mobilitato i propri dipendenti per chiedere adesioni a ordini del giorno che avessero come fine di polemizzare col ministro Piantedosi. Può darsi che non abbia buona memoria, ma in genere dicono che ho quella di un elefante…".