Mercoledì 24 Aprile 2024

Orfini e la linea dem: "L’inceneritore va fatto. E ai nostri alleati dico: non fate opposizione al Pd"

L’analisi dell’esponente di una delle correnti di minoranza del Nazareno. "La nostra direzione di marcia deve essere chiara ma anche inclusiva. Salario minimo, sanità, welfare: per noi la questione sociale è al centro"

"Il termovalorizzatore va fatto. È importante farlo e giusto farlo".

Romano, sostenitore dello sconfitto Stefano Bonaccini alle primarie del Pd, per il leader dei Giovani turchi Matteo Orfini quello sull’inceneritore della Capitale è un dibattito che "non riguarda né la segreteria né la Direzione del Pd, ma la città di Roma, che lo ha già fatto".

Giovedì prossimo a Montecitorio si votano gli ordini del giorno di 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra Italiana. Un trabocchetto per incalzare la segretaria Schlein a prender posizione contro?

"La scelta di fare il termovalorizzatore riguarda l’amministrazione e i cittadini romani. Il fatto che forze che dovrebbero esser nostre alleate presentino una mozione con l’unico obiettivo di creare imbarazzi al Pd mi pare abbastanza surreale".

Matteo Orfini
Matteo Orfini

D’altronde la contraddizione esiste...

"Forse i nostri colleghi di opposizione dovrebbero occuparsi di fare più opposizione al governo e meno al Pd".

Al netto della divergenza sulla guerra, Conte rimprovera alla nuova segretaria di essere concentrata solo sui diritti civili e non sulle questioni sociali...

"Non è affatto così. Abbiamo messo al centro della nostra battaglia il tema del salario minimo. In legge di bilancio abbiamo cercato di evitare i tagli alla sanità e di mettere risorse sul lavoro, ottenendo anche dei risultati con un emendamento che finanziava il nuovo welfare per lavoratori dello spettacolo. Prima, durante e dopo congresso la questione sociale è sempre stata al centro della nostra iniziativa".

A proposito di salario minimo: Calenda propone 4 euro, per voi qual è il minimo che non sia sfruttamento?

"Io penso che debba essere sui dieci euro, sennò parliamo d’altro. E credo che dovremmo alzare il livello dell’iniziativa politica lanciando una proposta comune e una campagna nel Paese, magari con una legge di iniziativa popolare per incalzare il governo che non lo vuol fare".

Sulla vexata quaestio dell’utero in affitto?

"È ovvio che faremo una discussione collegiale. Personalmente ho già detto e ribadisco che sono contrario. Ma non bisogna spaventarsi e confrontarci".

A sei mesi dalle elezioni e due dalle primarie, tuttavia, il Pd sembra stentare assai a rimettersi in moto.

"Dopo le primarie si dovevano costruire gli organismi dirigenti e dei gruppi parlamentari tenendo insieme un partito che era uscito dalla consultazione con uno scarto ridotto. Adesso però siamo nelle condizioni di ricominciare a lavorare. Anche perché è già iniziata una nuova campagna elettorale per i comuni".

Delusi di non essere nella nuova segreteria come Giovani turchi?

"Neanche lo avevamo chiesto. È giusto che la segreteria l’abbia fatta chi ha vinto il congresso. Io ho votato Bonaccini, ha vinto Schlein, adesso credo che vada data una mano a prescindere dagli assetti, perché non possiamo permetterci un altro insuccesso".

Perché il Pd dalla fondazione non ha mai avuto successo alle politiche?

"Questa è la prima volta da Monti che c’è un governo nato da elezioni. Questo sfida anche il Pd. Fuori da noi c’è una parte del Paese che vuole dare una mano a combattere la destra. E deve trovare nel Pd lo strumento che aiuta a organizzare questa battaglia. Sta a noi recuperare consensi a destra e dall’astensione con una direzione di marcia sì chiara, come dice Schlein, ma anche in grado di parlare a tutti e includere tutti. Non facciamo l’errore di questi anni di partire dalle alleanze sacrificando il Pd. Quelle verranno poi sulla base di un processo politico che si costruisce a partire dall’opposizione al governo".