Mercoledì 24 Aprile 2024

M5s, Dall'Osso passa a Forza Italia. Deputato con sclerosi rischia penale di 100mila euro

Il grillino bolognese, malato di sclerosi multipla, infuriato per la bocciatura di un emendamento a tutela dei disabili. I big: "Ora ridia anche i soldi delle restituzioni". Insulti sul web all'ex stellato: "Vergognati"

Matteo Dall'Osso, deputato Movimento 5 Stelle

Matteo Dall'Osso, deputato Movimento 5 Stelle

Bologna, 7 dicembre 2018 - "Sono stato tradito dal Movimento 5 Stelle. Passo a Forza Italia". L'annuncio arriva dal grillino (ormai ex) Matteo Dall'Osso che in un'intervista al Giornale  denuncia il fatto di essere stato "umiliato, mi hanno trattato male" soprattutto relativamente alla battaglia sulla lotta alla disabilità: "Gli onorevoli hanno pensato solo alla politica e non al bene comune", dice il deputato, affetto da sclerosi multipla e costretto su una sedia a rotelle. Il pomo della discordia alcuni emendamenti a tutela dei disabili che il governo ha chiesto di ritriare in Commissione Bilancio. Da qui, il tentatvio di Dall'Osso di presentare un emendamento, ma martedì 4 dicembre il gruppo M5S l'ha bocciato. Da qui, la decisione di lasciare gli stellati. 

"Gli sarà chiesto di pagare una penale per il passaggio al gruppo parlamentare di FI di 100mila euro", fanno sapere dal Movimento che cita lo Statuto grillino. Ma non finisce qui. L'abbraccio a Berlusconi, secondo i big stellati, costerà a Dall'Osso anche i soldi "delle restituzioni" che dovevano avvenire entro e non oltre lunedì 10 dicembre, altra regola sui cui il codice M5S non transige. Il capogruppo M5S, Francesco D'Uva, però, fa una mezza retromarcia: "Sono molto deluso da Matteo, ma nessuno gli ha chiesto di pagare la penale. E' la prima volta che accade, ma il punto non è questo, è perdere un collega. Siamo scossi per l'affetto che proviamo per lui". E mentre Luigi Di Maio cerca di capire che cosa sia successo, via Facebook, della stellata Elena Fattori, tra i senatori critici del Dl sicurezza, non perde occasione per l'ennesima stilettata. Il suo è un j'accuse al Movimento 5 Stelle e a quello che è diventato: "Sono triste per Matteo perché è una persona speciale. Sono triste perché lo abbiamo lasciato indietro. Sono triste perché lasciamo indietro tante persone deboli. Sono triste perché nessuno doveva rimanere indietro. Sono triste perché così vince la vecchia politica. Sono triste perché perde chi ha sognato...".

Insomma, un'altra grana (e non da poco) per il Movimento e per Luigi Di Maio, già nel mirino per la vicenda del padre Antonio, il lavoro nero (sul tema ha scritto anche il New York Times) e l'ultima uscita di Beppe Grillo sul blog che, da molti, è stata letta come una critica in merito alla gestione del Movimento e, di conseguenza, al suo capo in pectore.  Ciò detto, anche online, è partito l'attacco. Sulla pagina di Dall'Osso, a parte una minoranza,  è un boom di insulti e "vergognati", tutto perché la "fine del secondo mandato incombe". E' quest'ultima, infatti, una delle accuse che pende su Dall'Osso, già appunto al secondo mandato da deputato (per i grillini limite massimo per ruoli politici elettivi). 

Ma facciamo un passo indietro. Chi è Matteo Dall'Osso? Grillino della prima ora, quaratenne bolognese, è al suo secondo mandato in Parlamento. Come si legge sul suo sito, è affetto da sclerosi multipla da quando aveva 19 anni. "Ho avuto quasi tutti i sintomi fino ad arrivare alla sedia a rotelle", racconta online. Sua la battaglia a tutela dei disabili in Parlamento. Suo l'hashtag (e il nome del suo sito) "Vinciamo noi".  L'addio di Dall'Osso è, comunque, un brutto colpo per il Movimento 5 Stelle emiliano-romagnolo, funestato da tradimenti, espulsioni e addii. In Emilia, dove il Movimento di fatto nacque con il Vday del 2007, venne incoronato il primo sindaco 5 Stelle Federico Pizzarotti a Parma che poi lasciò il Movimento in polemica con Grillo e i big, e avvenirono le prime mediatiche espulsioni di Giovanni Favia, ex consigliere pupillo di Grillo, e di Federica Salsi (per essere andata a Ballarò).