Martedì 30 Aprile 2024

Mattarella: "Shoah è virus pronto a risvegliarsi. No a riproposizione di falsi documenti"

Il presidente nel Giorno della Memoria esorta gli italiani a combattere "odio, antisemitismo, razzismo e negazionismo" e fa riferimento alla riproposizione del protocollo dei Savi di Sion

Sergio Mattarella al Quirinale durante la cerimonia "Le donne della Shoah" (Ansa)

Sergio Mattarella al Quirinale durante la cerimonia "Le donne della Shoah" (Ansa)

Roma, 24 gennaio 2019 - Nel giorno della memoria, il presidente Sergio Mattarella usa parole forti per ricordare la Shoah: "Quel male alberga nascosto, come un virus micidiale, nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere, appena se ne ripresentino le condizioni".

Ma c'è un punto, del discorso del capo dello Stato, destinato a far discutere: "La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicoli teorie cospirazioniste - attacca Mattarella - sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione". Un evidente riferimento alla riproposizione, da parte del senatore del Movimento 5 stelle Elio Lannutti, del Protocollo dei Savi di Sion, che nei giorni scorsi aveva provocato la dura reazione della Comunità ebraica. (Alla fine Lannutti si è scusato per il suo tweet sulle "Banche controllate dai Savi di Sion" e ha assicurato: "Non sono mai stato antisemita")

In un altro passaggio, il capo dello Stato ricorda: "Quando il benessere dei popoli o gli interessi delle maggioranze, si fanno coincidere con la negazione del diverso - dimenticando che ciascuna persona è diversa da ogni altra - la storia spalanca le porte alle più immani tragedie". E sottolinea: "Noi italiani abbiamo il dovere morale di combattere, senza remore e senza opportunismi, ogni focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di negazionismo, ovunque esso si annidi. E di rifiutare, come ammonisce sempre la senatrice Liliana Segre, l'indifferenza: un male tra i peggiori". 

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E ancora, Mattarella ricorda: "Auschwitz, il più grande e più letale dei campi di sterminio - con le sue grida, il suo sangue, il suo fumo acre, i suoi pianti e la sua disperazione, la brutalità dei carnefici - è stato spesso, e comprensibilmente, descritto come l'inferno sulla terra. Ma fu, di questo inferno, solo l'ultimo girone, il più brutale e perverso. Un sistema infernale che ha potuto distruggere milioni di vite innocenti nel cuore della civiltà europea, soltanto perché, accanto al nefando pilastro dell'odio, era cresciuto quello dell'indifferenza".

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