Venerdì 26 Aprile 2024

M5S, mandato zero nei Comuni e alleanze con il Pd: voto su Rousseau

Il capo politico Vito Crimi sul tetto alle candidature: "Era pensato principalmente per parlamentari e consiglieri regionali". Buffagni: "Derogando la regola la cancelli"

Vito Crimi, il capo politico M5S (Ansa)

Vito Crimi, il capo politico M5S (Ansa)

Roma, 12 agosto 2020 - M5S, gli iscritti alla piattaforma Rousseau potranno votare domani su due quesiti: "Uno relativo alla modifica del mandato zero per i consiglieri comunali e uno relativo alle alleanze delle liste del Movimento 5 Stelle a livello comunale con i partiti tradizionali". E' quanto si legge sul Blog delle Stelle. Le votazioni si terranno dalle 12 di domani alle 12 di venerdì.

Il nodo delle alleanze

"Nei prossimi mesi di settembre e ottobre - scrive il capo politico Vito Crimi -, oltre che per il referendum e il rinnovo dei consigli regionali, si voterà per le elezioni amministrative. In questa tornata elettorale, il MoVimento 5 Stelle presenterà le proprie liste in 85 Comuni, già certificate. Il nostro regolamento prevede che a livello locale si possano promuovere alleanze con liste civiche, in conformità con il voto espresso dagli iscritti nel luglio 2019, che ha accolto con favore questa proposta". Ma aggiunge: "In alcuni Comuni sono stati avviati dei percorsi di confronto e condivisione di programmi che potrebbero far convergere in coalizione non soltanto liste civiche ma anche il Partito Democratico. In questi Comuni, in un caso il candidato sindaco potrebbe essere un candidato del Movimento 5 Stelle, mentre negli altri sarebbe un candidato civico espressione della coalizione", sottolinea. "Il Comitato di Garanzia, audito in merito, ha valutato le richieste provenienti dai territori e le ha ritenute meritevoli di attenzione, sia per il complesso e articolato percorso intrapreso che per la modalità partecipata con cui è stato realizzato. Tuttavia, il Comitato ritiene necessario sottoporre questa scelta al voto degli iscritti. Pertanto gli iscritti saranno chiamati a decidere sulla proposta di autorizzare il Capo Politico, sentito il Comitato di Garanzia, a valutare la possibilità di alleanze per le elezioni amministrative oltre che con le liste civiche anche con i partiti tradizionali", conclude.

Il tetto dei mandati

Sulla modifica del principio dei due mandati Crimi sottolinea: "Voglio essere chiaro: un eventuale cambiamento non è da intendersi come una deroga o passo indietro sui nostri principi (per noi la politica sarà sempre essere al servizio dei cittadini e del Paese e non per se stessi), ma il riconoscimento di una realtà di fatto, che può aiutarci a crescere, maturare e migliorarci". E aggiunge: "Abbiamo già approvato a larga maggioranza il concetto di 'mandato zero' che ha però mostrato, nella sua concreta applicazione, delle criticità dovute alla complessità". "Per questo motivo, anche nell'ottica di semplificare e di rendere più flessibili le nostre regole interne - spiega -, intendo sottoporre alla decisione degli iscritti la proposta di stabilire che un mandato da consigliere comunale deve intendersi come escluso dal computo dei due mandati, in qualunque momento esso sia svolto". Il limite al mandato elettorale, ricorda Crimi, era stato "pensato principalmente per parlamentari e consiglieri regionali. Ma con il tempo ci si è resi conto di quanto fosse difficile paragonare l'attività politica che si svolge in Parlamento e nei consigli regionali, a quella che si realizza in un consiglio comunale: qui il professionismo della politica è quasi inesistente e senza un puro, sincero, spirito di servizio, è difficile andare avanti. Penso alle centinaia di consiglieri comunali del M5s che ogni giorno si impegnano per la propria comunità e che sanno dare valore ad ogni piccolo e grande risultato che riescono a portare a casa".

Il post di Buffagni

"Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli", scrive su Facebook Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo Economico, postando una foto di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e intervenendo indirettamente nel dibattito sulla deroga al mandato zero.