Sabato 27 Luglio 2024
GABRIELE CANE’
Politica

L’Italia che sa da che parte della storia stare

L'importanza storica della scelta dell'Italia nel 1948 che vide il Paese schierarsi con l'Occidente e la democrazia. Una scelta che va difesa anche oggi

Frecce tricolori

Frecce tricolori

Roma, 3 maggio 2024 – Prima di tutto rimettiamo a posto l’orologio della Storia. E il significato dei suoi appuntamenti. Il 2 giugno di 78 anni fa l’Italia scelse di togliersi la corona per diventare una Repubblica.

Fondamentale per ripartire con il piede giusto dopo fascismo e guerra targati Savoia. Ma la scelta di campo, quella ancora più decisiva, avvenne due anni dopo: il 18 e 19 giugno del 1948 gli elettori diedero alla Dc la maggioranza relativa dei voti, e unico caso nella storia del nostro Paese, quella assoluta dei seggi, sconfiggendo seccamente il Fronte popolare, i comunisti e i suoi alleati.

In quei giorni l’Italia, dopo aver deciso chi era, scelse con chi stare: con l’Occidente, con il mondo libero, democratico. Da allora, "qui siamo e qui restiamo", si potrebbe dire parafrasando il generale Mac Mahon. Con forza e dignità. È quanto ci riconosce il Segretario di Stato Usa nella lettera dai toni più affettuosi e sentiti di quelli diplomatici, inviata ieri al nostro Governo. Gli auguri per il 2 giugno, ma soprattutto l’abbraccio a un alleato che si conferma sicuro, strategico.

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L’Italia che quest’anno ha la guida del G7, che dal 13 al 15 prossimi ospiterà in Puglia gli altri Grandi (più Zelenski). L’Italia che ha conservato e consolidato nel suo Dna la scelta del ‘48, anche ora tra pandemia e guerre, dopo gli anni della globalizzazione assoluta, dell’illusione che le barriere fossero cadute, che le alleanze potessero essere diverse, fluide. No. Soprattutto la vicenda Ucraina ha ritirato su il Muro che fu abbattuto a Berlino nel 1989: noi di qua, loro di là. Con un "noi", l’Italia, che non rinuncia comunque alle sue posizioni, ad esempio con la contrarietà alla fornitura a Kiev di armi che possano colpire la Russia. "Dettagli". Non a caso Blinken parla di "due nazioni più vicine che mai". Ognuna con le sue idee, ma sempre dalla stessa parte. Con tutti i suoi difetti, quella giusta.