Martedì 30 Aprile 2024

Italicum, Letta al veleno: "Se vince sulle macerie non è una grande vittoria"

L'ex premier a 8 e mezzo parla anche della riforma della scuola (troppe promesse, ora c'è lo sciopero) e del turn-over al governo, ammettendo: "Ho dimostrato un po' di ingenuità"

Matteo Renzi e Enrico Letta

Matteo Renzi e Enrico Letta

Roma, 27 aprile 2015 - Mai come dopo aver annunciato il suo addio al Parlamento, l'ex premier Enrico Letta sembra essere alla ribalta nella discussione politica italiana. Stasera a 8 e mezzo ha parlato di molto, cominciando dall'Italicum. "Renzi può vincere la battaglia dell'Italicum ma se la vince sulle macerie non è una gran vittoria", dice tornando a criticare la strategia del premier sulla riforma elettorale.  La vicenda "è tutta nelle mani di Renzi ed è suo interesse avere una maggioranza larga - sottolinea Letta - dovrebbe evitare le macerie". Secondo Letta, infatti, non vale la pena che Renzi approvi l'Italicum da solo, "sono convinto che gli italiani capiscono la differenza, le regole si approvano insieme e non da soli".

Quanto a lui, "Sarò in aula e farò la mia parte, non so cosa succederà, dipende dagli atteggiamenti sul voto di fiducia e sul merito". E aggiunge: "Penso che la fiducia sia un errore,  spero non venga messa, la cosa giusta sarebbe non mettere né la fiducia né i voti segreti per evitare forzature". Ma Letta ce l'ha anche con la 'Buona scuola' del premier:  "Sulla scuola sono state fatte grandi promesse che poi non si realizzano e così il 5 maggio ci sarà lo sciopero", spiega criticando l'atteggiamento del governo che spesso mostra una realtà diversa da quella concreta e cita l'esempio della riforma della scuola che ha deluso gli insegnanti.  "Bisogna stare molto attenti a non separare la realtà percepita da quella reale", ha spiegato.

Rispetto poi alla supposta fortuna di Renzi, Letta risponde: "La fortuna aiuta gli audaci, Renzi sicuramente è audace ed è stato aiutato dalla fortuna". E sottolinea che il premier si trova davanti una "occasione irripetibile" perché sotto il suo governo si sono realizzate delle condizioni economiche favorevoli: il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell'euro che favorisce le nostre esportazioni, l'Expo di Milano e il Giubileo. "Gli auguro di cogliere tutte queste occasioni", ha aggiunto.

Tramite la trasmissione Letta poi si toglie un sassolino dalla scarpa, e a Renzi che aveva liquidato le critiche sue e di Prodi come necessità di promuovere i rispettivi libri da parte dei due ex premier, risponde: "Quella di Renzi sul libro è una frase che qualifica chi la fa e applica le sue categorie mentali". E su un altro punto dolente, ovvero il turn-over al governo tra lui e Renzi, racconta: "Il mio errore? Non rendermi conto del cambio di fase che era in corso. Dovevo cambiare fase anche io. Ho dimostrato un po' di ingenuità". 

Sulla lettera che Matteo Renzi ha scritto ai segretari di circolo del Pd Letta commenta: "è piena di cose interessanti, ma serve un passo in avanti, altrimenti si perde tutto. Non si può mettere insieme la legge elettorale con le altre politiche", come "la scuola, l'economia e il welfare: su questi temi il governo ha l'obbligo di andare dritto, anche forzando la mano, ma non si può applicare questo metodo alle regolo del gioco".