Martedì 30 Aprile 2024

La mossa di Meloni Riforme istituzionali, via alle consultazioni con le minoranze

La premier convoca i partiti di opposizione in stile quirinalizio. Fredda la dem Schlein: andremo a sentire cosa hanno da dirci. Dietro alla mossa anche il tentativo di imbrigliare la Lega e gli alleati.

di Cosimo Rossi

Giorgia Meloni apparecchia il tavolo delle riforme istituzionali convocando le opposizioni, con l’obiettivo di incardinare a breve una revisione della forma di governo improntata al presidenzialismo o al premierato, come da programma elettorale. Un appuntamento attraverso cui la premier rilancia l’iniziativa, incalzando la minoranza su uno dei temi che le stanno più a cuore – qual è appunto la riforma istituzionale –, ma diretto anche a marcare stretti gli alleati della Lega, la cui proposta sull’autonomia differenziata è già all’esame del Parlamento.

L’opposizione, intanto. La presidente del Consiglio ha convocato i partiti extra-governativi per martedì 9 maggio a orari prefissati nella Biblioteca del presidente di Montecitorio. Un’agenda di consultazioni bilaterali sulla falsariga di quelle del Capo dello stato per la formazione del governo. Un appuntamento inatteso che sarà, tra le altre cose, anche occasione per il primo faccia a faccia tra Meloni e la nuova segretaria del Pd, Elly Schlein, convocata per ultima, in serata. "Andremo a sentire cosa il governo avrà da dirci", dichiara la leader dem. Che lunedì riunirà la segretaria, allargata ai parlamentari delle commissioni affari costituzionali, al fine di mettere a punto la posizione da presentare.

Contrario al presidenzialismo e al progetto di autonomia leghista, il Pd ufficialmente è scettico anche sul premierato. Così come i 5stelle di Giuseppe Conte, che diserterà l’incontro per altri impegni. Assente anche Matteo Renzi, per il traballante terzo polo dovrebbero esserci Maria Elena Boschi e Carlo Calenda, che conferma il no al presidenzialismo e il sì al "premierato". Di qui potrebbe partire la proposta del governo, che dopo il giro di consultazioni tirerà le somme in modo da provare a presentare una proposta entro l’estate.

La composizione della squadra con cui Meloni si presenta al confronto, del resto, non è meno rilevante degli interlocutori. Insieme ai due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini (per mercoledì 10 ha invece convocato i sindacati al ministero delle infrastrutture), e i ministri di riforme e rapporti col parlamento, Elisabetta Casellati e Gianluca Ciriani, spiccano i due sottosegretari alla presidenza, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il consigliere giuridico Francesco Saverio Marini. Tre figure molto ascoltate dalla premier, a riprova che Meloni intende gestire la riforma direttamente da palazzo Chigi.