Mercoledì 24 Aprile 2024

Elezioni in Emilia Romagna, Delrio: "Pd avanti anche senza M5s"

"Chi vuole collaborare con noi è ben accolto, ma non corriamo dietro a nessuno". Sì a un congresso straordinario per cambiare il partito

Graziano Delrio (Imagoeconomica)

Graziano Delrio (Imagoeconomica)

Bologna, 31 ottobre 2019 - In Emilia-Romagna il Pd non inseguirà i voti dei 5 Stelle alle prossime elezioni regionali di fine gennaio. E il presidente Bonaccini non si discute. "Stefano è un ottimo candidato. Chi vuole lavorare con noi e ha idee, proposte, spunti, ben venga, ne discutiamo insieme. Ma non corriamo dietro a nessuno", traccia il perimetro Graziano Delrio, presidente dei deputati dem. Bonaccini non si mette in dubbio neppure per i voti dei 5 Stelle? "Non inseguiamo nessuno anche se siamo pronti ad accogliere i contributi di chiunque. Chi vuole fare un pezzo di strada con noi è ben accolto, ma il giudizio su questa giunta è ottimo. Sul trasporto pubblico nessuno ha mai investito tanto e bene come l’Emilia Romagna". Il Pd è al governo con i 5 stelle, ma nelle regioni, dopo l’Umbria, l’alleanza è già svanita? "Ci siamo alleati a livello nazionale per riparare i disastri provocati dalle chiacchiere di Salvini. E’ stata un’alleanza per salvare questo paese dall’aumento dell’Iva, per mettere più soldi in tasca ai lavoratori e alle famiglie con figli e per avviare un’agenda sostenibile ed ecologica". Mentre in Emilia? "L’Emilia-Romagna è in un’altra condizione. Il Pd può permettersi di dire che ha lavorato bene e che ha una proposta forte per questa regione. L’Emilia-Romagna non è Roma". Pd da solo? "No, chi vuole lavorare con noi e ha idee ben venga, ne discutiamo insieme. Ma non corriamo dietro a nessuno. Il Pd ha fatto cose buone per questa regione, c’è un ottimo presidente. Certo vogliamo lavorare ancora meglio, ma sia chiaro: non desideriamo concludere alleanze né escluderle a tutti i costi. Nelle prossime elezioni faremo una proposta forte, chi vorrà sedersi con noi potrà arricchirla, chi non vorrà, auguri e faccia la sua strada". Alle Europee in questa regione il centrodestra ha ottenuto il 44 % e il centrosinistra il 37. Non sarà una passeggiata... . "Sarà una battaglia casa per casa, palmo per palmo. Metteremo in campo anche idee innovative che spostano in avanti le ambizioni della regione. La qualità dalla nostra proposta farà la differenza. Questa non è la terra di Salvini, l’amministrazione Pd è sempre stata confermata dal voto, non ha occupato nulla, non siamo al potere perché ce lo hanno regalato". In Umbria però il Pd non ce l’ha fatta. Un allarme... "Abbiamo combattuto bene in Umbria, ma le premesse per la sconfitta c’erano tutte. In Emilia-Romagna ci sono le premesse per la vittoria. Non abbiamo paura di sfidare Salvini anche sul tema delle sicurezze". Su quale campo di battaglia volete sfidare il leader leghista? «Sarà una battaglia per la buona amministrazione. La sfida non sarà fra Salvini o Bonaccini, ma chi ha programmi buoni per fare avanzare la regione». Zingaretti apre a un congresso e a un nuovo partito. Che spazio avrete voi riformisti? "Il congresso servirà anche per capire come il Pd possa di nuovo diventare il partito in grado di rispondere ai nuovi bisogni della società, e non solo il partito della responsabilità e della serietà. Zingaretti non ha mai chiuso alla pluralità, chi ha diviso il Pd sta commettendo un grande errore. C’è spazio per laici, cattolici e lib-dem". Quali basi per il nuovo Pd? "Ambientalismo, sostenibilità, protezione e sicurezza. Più di prima. La risposta leghista è semplicista: hai paura perché c’è un nemico. Ma tante nostre paure non dipendono da un nemico bensì dal modello di sviluppo. Serve una svolta ecologica, voglio un Pd fortemente ambientalista che pensa al futuro dei giovani". Si torna alle campagne elettorali porta a porta, tra la gente? "La relazione con la gente è parte costituente del partito. In Emilia-Romagna resistiamo perché non abbiamo mai evitato il contatto con la gente. La prossimità e il riformismo sono le parole chiave per il Pd del futuro. Il Pd che voglio si basa sul protagonismo dei sindaci e degli amministrator, i più vicini ai cittadini". Quanto reggerete ancora con i 5 stelle al governo? "Si governa insieme non perché si è uguali, ma con un’agenda di obiettivi comuni. Non si sta al governo se non si fanno le cose che servono alla gente. Se si sbloccano opere come il passante di Bologna o la Campogalliano-Sassuolo, bene. Bastava al governo precedente cioè a Salvini mettere le firme. E non lo hanno fatto. Se non si fanno le cose, che cosa si sta a fare al governo?".