Mercoledì 24 Aprile 2024

Elezioni comunali 2021: il Pd non esce dalla Ztl

I probabili candidati dem nelle grandi città sono espressione di un mondo distante dall'anima popolare della sinistra. Le intenzioni erano altre

Il segretario del Pd, Enrico Letta (Ansa)

Il segretario del Pd, Enrico Letta (Ansa)

Roma, 11 maggio 2021 - Uno dei primi obiettivi dichiarati dal segretario dem Enrico Letta non appena entrato al Nazareno fu quello di "far uscire il Pd dalle Ztl". Sono troppi anni ormai che il maggiore partito della sinistra è fuori dalle periferie, spazio urbano per la politica e spazio umano per papa Bergoglio. Un controsenso storico che disegna la parabola di un partito nato e cresciuto come popolare e via via trasformatosi in qualcos’altro. La faglia creatasi tra il Pd e il suo mondo politico di riferimento, gli ultimi, quelli che vivono nelle periferie, i dimenticati, ha toccato il suo apice nel successo dei grillini alle elezioni 2018. Un distacco anche sentimentale che dura ancora, e lo scandalo suscitato a sinistra dalla partecipazione di Nicola Zingaretti, allora segretario del Pd, al programma ultra pop di Barbara D’Urso a febbraio scorso lo racconta tutto.

La nobile intenzione di Letta sta restando però lettera morta. A meno di improbabili ripensamenti, i candidati democratici nella maggiori città italiane non rispecchiano certo il mondo delle periferie. A Roma verrà schierato un tecnocrate europeista ex professore universitario di Storia contemporanea, Roberto Gualtieri, a Napoli un ex rettore universitario, l’ex ministro Gaetano Manfredi, e a Torino il Pd sta facendo una corte spietata a Guido Saracco, rettore del Politecnico.

E’ evidente che per guidare una grande metropoli servono persone di spessore, conoscenza e cultura, e tutte e tre queste lo sono, come è evidente che a prescindere non ce la si può prendere con i tecnocrati o i rettori universitari. Ma se l’operazione era «candidiamo figure popolari» per uscire dalla ztl e per riscoprire l’anima del Pd, ecco qualche interrogativo è il caso di porselo. Non solo a Torbellamonaca non sanno chi sia Gualtieri, figura in sé rispettabilissima, stimato presidente della Commissione Econ a Strasburgo, ma forse neppure Gualtieri è mai stato a Torbellamonaca. Tra un decollo e un atterraggio per Bruxelles l’avrà intravista dall’alto, ma per entrare in sintonia con le periferie, con quel mondo perso e passato di mano a qualcun altro, probabilmente non basta.