Bruxelles, 5 dicembre 2016 - Il referendum italiano "era sul cambiamento della Costituzione italiana, non era sull'Europa". La Commissione europea, per bocca della portavoce Margaritis Schinas, rassicura che la sconfitta del Sì e le conseguenti dimissioni del premier Matteo Renzi non rappresentano una minaccia alla stabilità finanziaria dell'Ue. "Abbiamo visto volatilità sui mercati negli anni passati, ma" oggi "non è qualcosa che possa obbligare a un'evoluzione in questo senso", anche perché oggi "le autorità sono preparate ad affrontare una tale situazione", ha detto rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa quotidiana.
Ma "la ricerca delle riforme deve continuare. L'onda non è scaduta ieri sera", ha ammonito Maragaritis Schinas, ribadendo: "Confidiamo che le forze politiche e le istituzioni della Repubblica offriranno risposte politiche convincenti".
Le ha fatto eco il commissario Ue all'occupazione Marianne Thyssen. "Sono gli italiani che hanno parlato. Rispettiamo il voto", ha detto sottolineando che ora sta alle istituzioni italiane e alle forze politiche "dare le risposte politiche". La flessibilità concessa all'Italia "non è stato un aiuto a Matteo Renzi" - ha aggiunto rispondendo a una domanda - ma l'applicazione "intelligente di regole" previste dal Patto di stabilità, fatta "anche per altri Stati membri" .