Venerdì 26 Aprile 2024

Decreto sicurezza, via libera del Cdm. Ecco cosa prevede

Rischio incostituzionalità per le nuove disposizioni in materia di immigrazione (dallo stop ai permessi umanitari, alle stretta sullo status di rifugiato). Ma Salvini: "Sarà modificabile in Parlamento". Poi il vicepremier annuncia: "Chiudiamo campi rom entro fine legislatura"

Il presidente del Consiglio, Guseppe Conte, e il vicepremier Matteo Salvini (Ansa)

Il presidente del Consiglio, Guseppe Conte, e il vicepremier Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 24 settembre 2018 - Il consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto sicurezza, provvedimento che contiene anche le nuove disposizioni in materia di immigrazione, promosso da Matteo Salvini. "Il Cdm approva all'unanimità! Sono felice - annuncia via social il vicepremier -.  Un passo in avanti per rendere l'Italia più sicura". E il ministro dell'Interno ne approfitta per rilanciare su un ulteriore tema, quello dei rom. "La questione non è ricompresa in questo decreto - afferma - ma il mio obiettivo è quello di arrivare a chiusura tutti i campi rom in tutte le città italiane. Stiamo già Lavorando con i sindaci a giungere a questo obiettivo". 

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IL DECRETO SICUREZZA - Perplessità sul decreto sicurezza-immigrazione sono state espresse dalla Cei (la Conferenza episcopale italiana)."A me sembra strano che si parli di immigrati all'interno del decreto sicurezza - diceva ieri Nunzio Galatino, Segretario Generale -. Inserirlo lì dentro significa giudicare già l'immigrato per una sua condizione", "per il suo essere immigrato e non per i comportamenti che può avere. È un brutto segnale sul piano culturale". Voci di dissenso arrivano anche dallo stesso Movimento 5 Stelle, oltre che dalle opposizioni. "La questione della sicurezza non nasce con l' immigrazione. Semmai trova alimento dall'irregolarità", afferma Gregorio De Falco, comandante della Marina e deputato M5S, in un'intervista al Corriere della Sera in cui si dice "molto perplesso per l'ipotesi di eliminare la protezione umanitaria".

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Salvini spiana comunque la strada a correzioni. "Questo non è un decreto blindato - ha assicurato - in Parlamento potranno esserci importanti modifiche". Anche perché il provvedimento si presterebbe a obiezioni di incostituzionalità. Innanzitutto per l'uso del decreto legge in sé che nella normativa italiana è giustificato solo da necessità e urgenza. 

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IMMIGRAZIONE: DUBBI DI COSTITUZIONALITA' - Poi ci sono i contenuti. Sui migranti, l'aspetto più insidioso è lo stop ai permessi di soggiorno per motivi umanitari sostituiti con permessi per meriti civili o cure mediche; Raddoppiano poi da 3 a 6 mesi i tempi di trattenimento nei Centri per i rimpatri, l'aumento dei reati per cui si revoca lo status di rifugiato e i progetti di integrazione sociali riservati a titolari di protezione e minori non accompagnati, per citare alcuni punti. L'esito è una attenuazione dei diritti che potrebbe contrastare con le tutele previste dalla Costituzione e dalla Consulta, che più volte ha ribadito che i diritti riguardano tutti. La tenuta costituzionale è fondamentale perché il Quirinale possa firmare.

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Il decreto stabilice poi l'esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso è dichiarato improcedibile o inammissibile: se un migrante fa ricorso contro il diniego e il tribunale lo dichiara inammissibile, le spese processuali non sono più a carico dello stato.

In tema di sicurezza si prevede poi il potenziamento degli organici dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie (i beni appartenenti al clan potranno essere messi sul mercato e venduti). Quindi una stretta sul noleggio di furgoni che potrebbero essere utilizzati per attentati terroristici. Estensione del "daspo" per i sospettati di avere a che fare con il terrorismo internazionale. Possibilità per il personale della polizia locale di accedere alla banca dati interforze delle forze di polizia.

E ancora: possibilità di estendere il daspo urbano anche ad aree quali mercati e fiere. Revoca della cittadinanza per gli stranieri considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. Sperimentazione di armi ad impulsi elettrici (taser) da parte di operatori della polizia municipale di comuni con più di 100.000 abitanti. Inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che promuovono o organizzano l'occupazione di terreni o edifici; nonché ampliamento della possibilità dell'utilizzo dello strumento investigativo delle intercettazioni telefoniche per coloro che commettono tale tipologia di reato. 

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Il testo della norma contiene anche una nuova prescrizione per le società di calcio di Serie A e Serie B. A partire dalla prossima stagione, potranno accedere "alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi" solo i club che avranno sottoposto i propri bilanci ad una società di revisione soggetta alla vigilanza della Consob.

QUANDO ENTRA IN VIGORE - Il decreto sicurezza-immigrazione sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale dopo il decreto urgenze (secondo una scaletta di priorità voluta dal Movimento 5 Stelle). A emanarlo dovrà esser il Presidente della Repubblica. Da quel momento sarà in vigore a tutti gli effetti, per 60 giorni, finché il Parlamento non lo convertirà in legge dello Stato. Pena la sua decadenza. 

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CONTE: NON CACCIAMO NESSUNO - Rassicurazioni sulla legittimità del decreto in materia di immigrazione arrivano dal premier Conte: "Noi non arretriamo sul piano delle garanzie e dei diritti fondamentali - afferma il presidente del Consiglio - ma mettiamo ordine in un sistema che in Italia ha prodotto accoglienza indiscriminata e ha assecondato questa accoglienza indiscriminata, ma se uno esercita le sue prerogative politiche su immigrazione e sicurezza deve conformare il quadro normativo a quelle prerogative. Noi non cacciamo nessuno dall'oggi al domani, ovviamente però rendiamo più efficace il sistema dei rimpatri".