Sabato 4 Maggio 2024

Ddl Anticorruzione, ok della Camera. La Lega non applaude

Ora tocca al Senato, a cui il governo chiede di correggere il testo eliminando l'emendamento sul peculato approvato a sorpresa contro il parere della maggioranza

L'aula di Montecitorio durante l'esame del ddl anticorruzione

L'aula di Montecitorio durante l'esame del ddl anticorruzione

Roma, 22 novembre 2018 - La Camera approva il ddl anticorruzione: 288 voti a favore, 143 contrari e 12 astenuti per il disegno di legge sulla corruzione, prescrizione e trasparenza dei partiti. Il testo passa ora all'esame del Senato. Al momento della votazione finale, al banco dei ministri c'erano Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e Paolo Savona. Tra loro grandi sorrisi e strette di mano. I deputati del Movimento 5 stelle sono esplosi in un applauso liberatorio. Immobili invece i colleghi della Lega. 

Il disegno di legge con le misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e per la trasparenza dei partiti e movimenti politici è stato integrato, in prima lettura, con la riforma dei tempi della sospensione della prescrizione. Il governo ha quindi annunciato che in Senato verrà corretta la norma relativa al peculato, introdotta a Montecitorio da un emendamento approvato a voto segreto - su cui la maggioranza e il governo sono stati battuti - ripristinando così il testo per come era stato licenziato dalle Commissioni. Negli auspici del governo, il via libera defintivo in terza lettura è atteso entro la fine dell'anno

"Soddisfatto e orgoglioso dell'approvazione in prima lettura" del ddl anticorruzione. Così si dice il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al termine della votazione. "Andiamo avanti - prosegue il ministro - con la determinazione che richiede un provvedimento così importante. La maggioranza è stata chiara nell'assicurare l'approvazione entro dicembre".

COSA PREVEDE - Tra le novità introdotte dal disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera troviamo: daspo a vita per i corrotti, sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado (la cui entrata in vigore è prevista per il 2020), obblighi più stringenti di rendicontazione per partiti, movimenti politici e fondazioni e associazioni a essi collegate.