Giovedì 16 Maggio 2024
COSIMO ROSSI
Politica

Caso Giambruno, il Pd resta in silenzio. Schlein detta la linea ai suoi: "Non ci occupiamo di gossip"

I dem sono gli unici a non aver commentato pubblicamente la vicenda della separazione. Ma in privato diverse esponenti del partito apprezzano "la scelta di dignità" di Meloni

Roma, 22 settembre 2023 – “Ma una che invoca rispetto della privacy per la propria vita personale, ti pare che possa intervenire su una questione di vita privata della presidente del Consiglio?". Nessuna meraviglia perciò che la segretaria del Pd Elly Schlein abbia badato bene di non far commenti sulla separazione tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno. Per carattere e formazione, la leader dem non è tipo da intervenire in merito a vicissitudini personali cui non presta grande attenzione. Così come chiede riserbo sulle proprie. Nella primavera scorsa lei e la compagna non apprezzarono affatto le foto "rubate" dai rotocalchi. E da allora la segretaria ha sempre cercato, per quanto possibile, di tenere la vita sentimentale e familiare al riparo dalla scena pubblica.

La segretaria del Pd, Elly Schlein
La segretaria del Pd, Elly Schlein

Perché Schlein "parlare ha parlato eccome" nella giornata di venerdì aperta dal post in cui la premier metteva la parola fine alla propria relazione. "Lavoro, salario minimo, sanità, finanziaria, coalizioni elettorali, scuola...", snocciolano la lista dal suo entourage. Il Pd, insomma, "è impegnato a contrastare una manovra fallimentare soprattutto per i tagli alla sanità ed è sempre accanto ai lavoratori e alle lavoratrici in difficoltà", come si leggeva nella nota un po’ burocratica diramata venerdì.

Sta di fatto che "è pazzesco che le si imputi un silenzio", lamenta lo staff della leader dem, che ieri era a Barcellona al congresso dei giovani socialisti europei. A sancire che, insomma, il silenzio sul privato della premier è anche sui riflessi mediatici è stato una precisa scelta politica. E infatti non a caso ieri Sandro Ruotolo, responsabile Informazione, ha incalzato giornali e tg a "occuparsi della povertà crescente e non del gossip che tocca Palazzo Chigi".

La segretaria, che non si è mai particolarmente entusiasmata per l’attenzione scandalistico mediatica al dualismo con la leader di FdI, vuol contrastare Meloni in quanto premier. Senza imbarcarsi in questioni private, che Schlein certamente non ama, ma da cui Giorgia la donna leader politica potrebbe solo avvantaggiarsi. Un altro degli argomenti che Schlein ha sempre cercato di evitare di trattare sono per l’appunto certe questioni pelose come le nomine e la gestione di Rai e Mediaset.

In realtà è tutto il Pd, salvo pochissime eccezioni, che si è saggiamente astenuto dall’intervenire sul caso di casa Meloni. Una scelta "spontanea", riferiscono dal Nazareno, senza ordini di scuderia. Nella chat interna riservata alle comunicazioni non è circolata nessuna indicazione riguardo al caso che mobilita l’opinione pubblica e "che non è neanche tanto privato", ammettono dalle parti del Pd.

D’altra parte, che cosa potevano dire i dem? In confidenza diverse esponenti manifestano apprezzamento per "la scelta di dignità" della premier, che "ha fatto bene" a scrollarsi di dosso ogni schizzo di fango legato alla separazione e i retroscena mediatici. Ma sono commenti in confidenza. Pubblicamente la scelta quasi spontanea è stata tacere, "per rispetto" e opportunità. Sperticarsi in messaggi di solidarietà sarebbe apparso piegarsi a un obbligo di piaggeria, mentre imbarcarsi in una pur ragionevole critica alla mediatizzazione e l’esibizione social delle relazioni private sarebbe stato ancor più controproducente.

Provare a incalzare è dunque inutile. Anche a richiesta diretta, dal Nazareno ribadiscono, un po’ seccati, la scelta di riserbo sulla vicenda.

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