
Elemosina (New Pressphoto)
Verona, 27 febbraio 2016 - Fa discutere la decisione del sindaco di Verona Flavio Tosi di multare i cittadini dal cuore d'oro che si fermano a dare qualche moneta agli accattoni. La spiegazione di Tosi è che chi fa l'elemosina in pratica alimenta il racket degli accattoni. Di diverso avviso il sindaco di Treviso, che sottolinea come sia assurdo multare i cittadini.
TOSI: NON LE PAGANO - Naturalmente l'ordinanza prevede una multa anche per gli accattoni, unita alla sanzione accessoria della confisca del denaro raggranellato. Tosi non si pente dell'ordinanza, ma sulla sua efficacia allarga le braccia: "Su 4929 multe comminate a Verona agli accattoni dal 5 maggio 2012 (data di entrata in vigore del regolamento di Polizia Urbana che vieta l'accattonaggio) ne sono state pagate solo 33, cioè lo 0,66%: in mancanza di una normativa statale in materia, gli strumenti normativi comunali rischiano di essere inefficaci come le gride di manzoniana memoria e vanifica il grande sforzo della Polizia Municipale".
E torna sui dati: "I 33 che finora hanno pagato sono: un italiano, un ungherese, un cittadino della repubblica ceca, due senegalesi, 9 nigeriani, 5 provenienti dall'ex Jugoslavia e 14 serbi. Nessun rom (la maggioranza dei verbalizzati) ha mai pagato una sola contravvenzione». Per Tosi i dati dimostrano che "a Verona l'accattonaggio non è un fenomeno di povertà dei nostri concittadini ma è gestito da organizzazioni composte da cittadini stranieri, che si sono spartite le postazioni nelle vie centrali della città e sfruttano soprattutto soggetti disabili e donne, spesso ridotti in stato di soggezione".
IL SINDACO DI TREVISO - Il vicino Comune di Treviso, guidato dal centrosinistra, non condivide la linea del sindaco di Verona, sulla lotta all'accattonaggio: "Assurdo multare i cittadini", spiega il sindaco Giovanni Manildo che dà un esempio di come colpire il fenomeno. Stamane abbiamo inviato pattuglie di agenti in abiti civili e in divisa per un capillare controllo del centro storico, accertando e sanzionando sette accattoni che chiedevano in maniera insistente la questua. Per uno di questi, un nigeriano con alcuni precedenti, è stata compiuta un'attività di accertamento più articolata che ha portato al sequestro del denaro provento di alcune ore di accatonaggio, circa 50 gli euro (in monetine) trattenuti all'uomo. Insomma, è "assurdo multare i cittadini, le sanzioni hanno l'obiettivo di contribuire a sminare il racket dell'accattonaggio di cui chi chiede l'elemosina è essa stessa vittima. Ma per intervenire è necessario riprendere in mano la proposta di un coordinamento regionale, in particolare tra i comuni capoluogo, e di una banca dati condivisa".
CIVATI SI AUTODENUNCIA - "L'Italia degli stronzi": è il commento poco gentile del leader di Possibile Pippo Civati sull'ordinanza. "In un Paese sempre più povero e diseguale, è davvero urgente multare chi dà qualche monetina a chi chiede l'elemosina. Idea di Tosi, che dovrebbe essere quello moderato rispetto a Salvini, nuovo amico della maggioranza. Sappia che mi faccio multare volentieri. Anzi, mi autodenuncio fin da ora", dice Civati.