Mercoledì 16 Luglio 2025
CRISTINA
Politica

Nardella e l’agricoltura Ue: "Niente tagli ai fondi o torneranno i trattori"

L’europarlamentare dem sulla volontà della Commissione di ridurre i contributi: "Dopo 60 anni sarebbe un vero disastro, un passo indietro clamoroso".

L’europarlamentare dem sulla volontà della Commissione di ridurre i contributi: "Dopo 60 anni sarebbe un vero disastro, un passo indietro clamoroso".

L’europarlamentare dem sulla volontà della Commissione di ridurre i contributi: "Dopo 60 anni sarebbe un vero disastro, un passo indietro clamoroso".

Privitera

Mondo agricolo in fibrillazione per il futuro del sostegno europeo: un tema è emerso nel corso di un dibattito ad Agrofutura Festival, la due giorni organizzata da Qn-Quotidiano Nazionale nei giorni scorsi a Firenze. A esprimere forte preoccupazione è Dario Nardella, europarlamentare Pd, membro della commissione per l’agricoltura. "Se andrà in porto una riduzione dei contributi al settore torneremo a vedere la protesta dei trattori, stavolta anche a Bruxelles", avverte.

La Commissione europea vorrebbe riunire in un fondo unico Politica agricola comune (Pac) e Politica di coesione per il bilancio Ue 2028-2034. Una decisione – attesa per il prossimo luglio – che rischia di minare il sistema di aiuti al comparto agricolo?

"La Commissione ha già pronti i documenti per il bilancio unificato. Ciò significa, dopo 60 anni, la fine della politica agricola europea con il taglio dei contributi che corrispondono oggi a un terzo del bilancio europeo. È una marcia indietro senza precedenti, dettato da una visione accentratrice e miope, un vero disastro".

Quali spazi di manovra ha il Parlamento europeo per contrastare questa decisione in un contesto globale instabile?

"Il Parlamento è l’unico soggetto in grado di bloccare una decisione così scellerata, e farà di tutto per rafforzare l’autonomia e la portata della nuova Pac. Occorrerà però un’azione coordinata dei gruppi politici e delle associazioni degli agricoltori che devono prepararsi perché il tempo è poco".

C’è il rischio che si faccia un passo indietro, tornando a piani unici nazionali?

"È una certezza. Il bilancio unico europeo significa il ritorno a un’Europa intergovernativa dove l’agricoltura non avrà più un’autonomia e una strategia europea ma sarà lasciata al negoziato bilaterale tra Stato membro e Commissione, come è stato con il Pnrr. L’Europa perderebbe la sua identità agricola".

Quali reazioni si attende?

"La presidente Von der Leyen sottovaluta la reazione degli agricoltori: il settore è già in sofferenza a causa dei danni causati dall’emergenza climatica, della riduzione dei redditi e delle minacce dei dazi Usa. Con questo clima, se la Commissione non si fermerà torneranno i trattori a Bruxelles e questa volta saranno più dell’anno scorso".

Per il nostro Paese ci sono poi timori per una serie di decisioni dell’Europa per i prodotti del made in Italy, a partire dal ‘Pacchetto vino’.

"Anche il vino attraversa un periodo non facile, a causa del calo dei consumi. Le misure del “pacchetto vino” potrebbero aiutare questo comparto con benefici importanti per le aziende italiane, ma occorrerà aprire con coraggio a nuovi mercati e fare più innovazione per rilanciarci".

Stessa prospettiva per le etichettature?

"Stiamo lavorando a un piano coerente di informazioni al consumatore su etichettatura nutrizionale, salutistica e di origine. Per vino e alcolici ad esempio non ha senso un’etichettatura allarmistica del tipo di quella adottata già in Irlanda che ti dice “il vino uccide”. Il cittadino ha bisogno al contrario di un’informazione completa trasparente e imparziale e tutto questo sarà possibile con l’etichetta digitale europea".

Ma resta preoccupante anche l’entrata in vigore del “semaforo” sugli alimenti: si può equiparare il lardo di Colonnata a un big burger?

"Va definitivamente archiviato il modello del nutriscore promosso da alcune catene francesi della grande distribuzione perché non garantisce al consumatore un’informazione corretta e penalizza ingiustamente molti prodotti italiani e della dieta mediterranea. Ne parleremo con il commissario europeo alla salute Varhelij che verrà presto in Toscana".

Sono giorni di valutazioni post referendum: torneranno ad agitarsi gli animi riformisti per mettere all’angolo la segretaria Schlein?

"Non abbiamo bisogno di una resa dei conti, ma di un confronto collettivo e approfondito sul messaggio che ci arriva dai cittadini con il fallimento di questo referendum, molto politicizzato e complesso. Ora ci vuole responsabilità e generosità di tutto il gruppo dirigente del pd per capire dove dobbiamo migliorare partendo da un programma alternativo di governo della Repubblica".