Giovedì 25 Aprile 2024

"Salvare la scuola pubblica", sold out all'assemblea. De Luca: "Mobilitazione di massa"

La sala invasa da sindaci, insegnanti, dirigenti scolastici e studenti. L'iniziativa promossa dalla Regione Campania a Napoli: "Ricorso a Consulta contro dimensionamento"

Napoli, 31 gennaio 2023 - "Con questa grande manifestazione la Campania promuove una mobilitazione di massa che vogliamo estendere a tutta Italia per difendere la scuola pubblica", così il presidente della Campania Vincenzo De Luca all'assemblea pubblica sulla scuola, organizzata dalla Regione a Napoli. L'iniziativa è stata ospitata alla Stazione Marittima di Napoli, dove la sala congressi è stata invasa da circa 1000 tra sindaci, insegnanti, dirigenti scolastici e studenti. 

"Siamo costretti ad ascoltare stupidaggini - rimarca De Luca - con tentativi di privatizzare la scuola pubblica come servizio universale, e con tentativi di introdurre anche una nuova divisione fra nord e sud. Un passo alla volta stiamo arrivando a questo obiettivo, sono cose francamente sconcertanti". E aggiunge: "Dobbiamo difendere insieme alla sanità il principale servizio di civiltà e dobbiamo lavorare per raddoppiare gli stipendi dei nostri docenti. Non dico di arrivare ai livelli della Germania, ma almeno a quello della Francia". 

Una scuola universale e unitaria

"Bisogna ragionare su quei docenti che vanno nelle zone marginali, disagiate, nelle aree interne, che meritano sicuramente un aiuto in più, ma mantenere un carattere universale e unitario della scuola nel nostro Paese", dice il  presidente che definisce "un'idiozia" la proposta arrivata dal Ministro dell'Istruzione Valditara di differenziare gli stipendi degli insegnanti sulla base del costo della vita dei vari territori.  "Intanto - afferma ancora De Luca - registriamo il fatto che l'attuale legge finanziaria non prevede neanche un euro per l'edilizia scolastica per il prossimo triennio e ha tagliato fondi per la scuola della fascia 0-6 anni. Quindi, mentre si fanno cose demagogiche a livello di parole, nella sostanza si tagliano le risorse e si lavora sostanzialmente per privatizzare anche il servizio pubblico scolastico. Noi siamo qui per difendere la scuola pubblica come servizio di civiltà, la dignità professionale ed economica del mondo della scuola, e per avvicinare la scuola ovviamente al mondo produttivo, facendo scelte semplificate ed efficaci".

Ricorso alla Consulta contro il dimensionamento 

 "Siccome siamo gente di poca fede e non ci fidiamo, abbiamo deciso di impugnare la decisione del Governo sul dimensionamento scolastico davanti alla Corte costituzionale, perché per noi e' incostituzionale", dice il presidente della De Luca, nell'intervento che chiude l'assemblea pubblica sulla scuola, organizzata dalla Regione a Napoli. "Siamo i primi - sottolinea De Luca - ci auguriamo che altri colleghi e confratelli del Sud ci sostengano. Deciderà in piena autonomia la Corte costituzionale, ma intanto noi diciamo di no, non facciamo nessun dimensionamento prima della pronuncia della Corte costituzionale". 

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