Venerdì 3 Maggio 2024

Camorra, maxi blitz ai Quartieri Spagnoli: 53 misure cautelari

Colpiti esponenti della criminalità organizzata: tre clan al controllo della droga nei vicoli. Il sindaco Manfredi: "Bonificare i Quartieri Spagnoli da qualsiasi attività malavitosa"

Il murales Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli

Il murales Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli

Napoli, 29 maggio 2023 - Ordine del boss: "Chi ha sparato si costituisca". Le ricerche da parte delle forze dell'ordine degli autori degli spari contro il comando provinciale dei carabinieri di Napoli del primo marzo 2020, scattati per ritorsione dopo la morte del baby rapinatore Ugo Russo, stavano rovinando gli affari nelle piazze di spaccio dei Quartieri Spagnoli e uno dei capi dei gruppi malavitosi locali decise di chiedere ai genitori dei due protagonisti del raid di far costituire i figli.

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Emerge da una intercettazione contenuta nell'ordinanza con la quale la gip di Napoli Carla Sarno, su richiesta della DDA, ha disposto oggi decine e decine di arresti notificati all'alba dai Carabinieri e dalla Squadra Mobile di Napoli.

La ritorsione scattò subito dopo la morte di Ugo Russo, il quindicenne ucciso la notte del 29 febbraio del 2020, nei pressi del borgo di Santa Lucia, a Napoli, mentre cercava di rapinare l'orologio al militare in compagnia di un complice.

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A manifestare l'intenzione di chiedere che i due ragazzi si costituissero è, secondo la conversazione, Eduardo Saltalamacchia, capo dell'omonimo gruppo malavitoso, oggi raggiunto da una misura cautelare. Saltalamacchia voleva recarsi da Carmine Furgiero (anche lui elemento di spicco di un gruppo malavitoso, colpito oggi da un ordine di arresto): "Mò devo andare pure là da 'o pop (il soprannome di Carmine Furgiero).. mi devo litigare 5 minuti".

Vincenzo Sammarco, 22 anni, e Giovanni Grasso, 23 anni, quest'ultimo cugino di Ugo Russo, reo confessi, sono stati arrestati il successivo 9 marzo per quella "stesa" in scooter contro la sede del comando provinciale dei carabinieri di Napoli.

L'appalto in ospedale "ai Vastarella"

"È venuto questo compagno mio, mi ha detto... tenevo il bando ma mi hanno tolto di mezzo e ci stanno i 'Vastarella', sta uno che appartiene ai 'Vastarella', l'impresa di pulizie dentro ai Pellegrini (noto ospedale che si trova nel cuore di Napoli) tiene 26 persone a lavorare, questa impresa di pulizie". Fa ritenere agli inquirenti che l'appalto delle pulizie nell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli sia nelle mani della camorra questa intercettazione contenuta nell'ordinanza che ha fatto scattare il blitz di arresti di questa mattina. Al momento non ci sono riscontri investigativi che confermano i contenuti di intercettazione. La frase viene pronunciata intorno alle 17,11 del 30 marzo 2020, a casa di Vincenzo Masiello, nel corso di una conversazione a cui prendono parte, tra gli altri, Vincenzo Masiello e Eduardo Saltalamacchia, elementi di spicco del gruppo camorristico dei Quartieri Spagnoli di Napoli. L'incontro riguarda la proposta rivolta a Saltalamacchia da parte di uno dei suoi interlocutori (Antonio Masiello) di inserirsi nel lucroso affare della vendita dei posti di lavoro, imponendo "a titolo estorsivo" l'assunzione di personale alle ditte.

Punito perché ribelle

Venne ucciso perché non si era piegato alle logiche criminali del "sistema", definita anche "la paranza dei Quartieri Spagnoli", Ciro Caiafa, padre di Luigi Caiafa, il baby rapinatore 17enne ucciso per legittima difesa il 4 ottobre del 2020. È quanto viene sostenuto dal gip di Napoli Carla Sarno. Le indagini della Squadra Mobile e dei carabinieri hanno consentito di delineare la struttura criminale dei Quartieri Spagnoli (composta dai tre gruppi facenti capo a Antonio Esposito, Vincenzo Masiello, a suo padre Antonio, e a Eduardo Saltalamacchia) che imponevano ai pusher l'acquisto della droga e il pagamento di una tangente settimanale e che era pronta a punire chi si ribellava.

Il figlio di Ciro Caiafa, Luigi, tentò di rapinare alcuni giovani nel cuore di Napoli insieme con un complice, Ciro De Tommaso, figlio di Genny 'a Carogna’ (quest'ultimo protagonista della 'trattativa' durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina del 2014 caratterizzata dall'uccisione del tifoso Ciro Esposito). Puntò contro l'agente che intervenne una pistola poi rivelatasi un giocattolo privo del tappo rosso. Il poliziotto sparò, per legittima difesa, e lo uccise. La sua posizione è stata archiviata dall'autorità giudiziaria. La storia di Luigi è contrassegnata anche dalla rimozione di un murales abusivo, che lo raffigurava, nei pressi di via dei Tribunali, uno dei decumani del capoluogo partenopeo.

Manfredi: "Bonificare i Quartieri Spagnoli"

"L'intervento di questa mattina ai Quartieri Spagnoli è fondamentale. Quella è un'area in grande crescita e dobbiamo essere sicuri che sia completamente bonificata rispetto a qualsiasi attività malavitosa". Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, commenta il blitz delle forze dell'ordine oggi in città con l'esecuzione di 53 misure cautelari. "Sicuramente il controllo delle forze dell'ordine, il lavoro che si sta facendo in città, la grande sinergia istituzionale in atto - ha aggiunto Manfredi - vuole garantire la sicurezza ai cittadini e ai turisti ed evitare che le attività criminali possono amplificarsi".  

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