Sabato 12 Ottobre 2024
EVA DESIDERIO
Moda

Milano Fashion Week, un fiore rosa, libero e romantico: la donna 2025

Incanta Laetitia Casta in passerella per Twinset, tra pizzi e chiffon. Da Fendi un tripudio anni ’20 nel nome della pioniera nonna Adele

LAETITIA CASTA CHIUDE LA SFILATA DI TWINSET

Letitia Casa in passerella alla Milano Fashion Week

Milano, 18 settembre 2024 – Sfila tra gli applausi e tanti sorrisi di sorpresa Laetitia Casta da Twinset, marchio di Carpi nel portafoglio del fondo Carlyle di cui è Ceo da nove anni Alessandro Varisco che non smentisce le ipotesi recenti di cessione del brand per alcune importanti offerte ricevute. La supertop e attrice francese è “planata” sulla prima giornata del Calendario di Camera Nazionale della Moda Italiana per la Milano Fashion Week dell’estate 2025 come una dea, avvolta in un abito di voile color bouganville rosa acceso, i capelli lunghi in libertà sul sorriso – nei suoi splendidi 46 anni – da eterna ragazza.

È lei a chiudere il defilè e a guidare il romantico corteo delle modelle in abiti bianchi di pizzo, camicette di chiffon con una delicata mantellina, minigonne o abiti di maglia affusolati, borse di corda assai belle e sandali con la zeppa di legno, shorts e abiti velati di memorie preraffaellite. "La moda è in un momento difficile – dice Varisco – ma io sono sicuro che riprenderà, e sono fiducioso sui compratori italiani e stranieri. Noi andiamo molto bene negli Emirati Arabi perché lì si sono trasferiti tanti russi". Leggerezza, gentilezza, internazionalità sono i diktat di Twinset col tocco stilistico delicato della stilista inglese Lara Davis.

Debutto in passerella ieri per Fiorucci, addio alla passerella classica per volere del direttore creativo Francesco Risso da Marni coi modelli e le modelle che sfilano in mezzo agli invitati con abiti che sanno molto di costumi di scena con tanto di grandi cappelli da corsaro, atmosfere da the nel deserto per Simonetta Ravizza che rilegge i colori del suede più classico per giacche con le frange e inneggia al candore del pizzo sangallo per abiti con l’anima.

Festeggia 50 anni Iceberg, marchio della famiglia Gerani di San Giovanni in Marignano che ha sempre puntato molto nell’eccellenza della maglieria. Ieri sera grande festa e gioia alla Pelota, per emozione e commozione di papà Silvano Gerani presidente dell’azienda e di suo figlio Paolo Gerani amministratore delegato. "Cinquant’anni sono un bel punto di arrivo – racconta Paolo Gerani – nel 1974 avevo 11 anni e mi ricordo tutto di quei giorni, sono cresciuto nelle ceste del lavoro in fabbrica e vedevo mia madre Giuliana Gerani lavorare ogni giorno. È stata lei a lanciare Iceberg e a scegliere Jean Charles de Castelbajac come nostro stilista per 12 anni, uno stilista-artista che ha fatto grandi le nostre aspirazioni. Era il tempo in cui bisognava inventare lo sportswear e noi lo abbiamo fatto", conclude il Ceo. In passerella alla Pelota il direttore creativo James Long, inglesissimo, ha osato col colore vivo quello della Pop Art, mescolando alla grande e modernizzandoli i riferimenti all’archivio di Iceberg, con toni sofisticati e consueto alto valore della manifattura.

In uno spazio candido ha sfilato Fendi col tocco del direttore creativo Kim Jones che fa la Couture e il pret-à-porter donna. Silvia Venturini Fendi, che si occupa delle borse e dell’uomo del marchio un tempo di famiglia e ora nel portafoglio di LVMH (in prima fila c’è Toni Belloni advisor del Ceo e Presidente di LVMH Italia, da tanti anni il braccio destro di Bèrnard Arnault), racconta con voce emozionata e affettuosa di nonna Adele Fendi che nel 1925 cento anni fa ha fondato il marchio prima di pellicce, poi di accessori e da tanti anni di total look per lei e per lui, e anche la zia Anna ricorda l’amore per la bellezza di mamma Adele. Un racconto toccante che accompagna le modelle in passerella, tutte con la doppia borsa in mano, Baguette e Peekaboo, abiti anni Venti in ricordo degli anni pionieristici di Adele Fendi tutti di velo ricamato e frange da charleston, misti a camicie ultrachic e over, vestaglie di raso color fango, un trionfo di toni neutri e freddi.

Nuovo capitolo della sua “Storia di Donne” per Martino Midali con la performance di danza de La Compagnia Ormaslab per introdurre la sua moda democratica, inclusiva (per taglie ed età), versatile, di ottima qualità. Mina canta Un anno d’amore ed è subito magia e senso di pace. Colori delle pietre, del ferro, dell’argilla e della terra, verde oliva, legno e avorio. Tutto è ampio e morbido, le bluse e i pantaloni, gli abiti a trapezio e i cardigan col cappuccio, per una femminilità in dolce movimento.