Mercoledì 24 Aprile 2024

Un magico viaggio in bianco e nero tra re, torri e alfieri

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di Silvia Bini

La regina dà scacco al re. Beth Harmon, il personaggio immaginario della serie Netflix reduce da un incredibile successo di pubblico, ha una sua emula in carne ed ossa. Si chiama Sara Gabbani, ha 17 anni ed è toscana. Sulla testa porta due corone: quella di campionessa italiana under 18 e anche quella di migliore italiana under 20. Senza considerare che è la terza miglior giocatrice in Italia a livello assoluto. Una mente logica, un intuito eccezionale che le hanno già spalancato le porte dei Mondiali di scacchi in programma dall’11 al 23 ottobre in Sardegna e degli Europei in Turchia a novembre.

Competizioni in cui l’arma del talento farà la differenza, di fronte ad atleti molto più grandi di lei, quindi con maggiore esperienza, che però non spaventano Sara, studentessa liceale, che ha scoperto la passione per gli sacchi quando ancora era una bambina. Tutto è nato alle elementari: la scuola che frequentava propose ai ragazzi un corso di avvicinamento con alcuni maestri. Da lì in poi è stato un crescendo. La prima volta davanti alla scacchiera è scattata la scintilla che tutt’ora le permette di inanellare un successo dietro l’altro. Il segreto? Allenamento, passione, cervello. In fondo gli scacchi sono proprio questo.

"Ho provato a giocare quando ancora ero molto piccola, ho visto che imparavo facilmente e così ho iniziato a frequentare i circoli e a prendere lezioni", racconta. "È dal 2016 che gioco seriamente a livelli più alti". Sara ha fatto scacco matto centinaia di volte, sbaragliando la concorrenza, dalle gare provinciali e regionali in cui si è confrontata anche con i maschi, presenti anche in questo sport in numero assai più alto rispetto alle ragazze, fino ad arrivare alle competizioni nazionali femminili in cui ha fatto il pieno di partite vinte. La sua bravura ha fatto fin da subito la differenza tanto che negli ultimi anni è stato solo un crescendo che l’ha portata a sfidare (e a battere) anche grandi campioni. "È stato bello potermi misurare con giocatrici di tante nazionalità e pure molto più grandi di me", dice.

"Sono ancora giovane, ma vorrei che gli scacchi diventassero qualcosa di costante nella mia vita, voglio continuare a prendere lezioni e migliorare ancora". La soddisfazione più grande? "Partecipare a un torneo a Genova, dove mi sono seduta al tavolo con grandi maestri internazionali. Fra l’altro ho vinto anche parecchie partite e per me è stata una vera soddisfazione sfidare menti così eccezionali". Originaria di Massa e Cozzile nella provincia di Pistoia, iscritta al Circolo Pratese degli Scacchi, Sara ha conquistato anche un altro successo: nell’era degli influencer e dei social network, è stata scelta come testimonial da ‘Topolino’, la storica rivista di fumetti che ha lanciato una campagna per avvicinare ragazzi, e soprattutto le ragazze, a uno sport tanto antico quanto affascinante. Insomma, via i tabù dal gioco degli scacchi: ‘Che sono tutt’altro che una cosa da maschi’ assicura la nostra protagonista.

Sara Gabbani dedica diverse ore ogni giorno all’allenamento, seguita da un maestro: si esercita su strategie, aperture e chiusure. L’obiettivo è arrivare nell’olimpo della disciplina, che annovera, fino a oggi, ancora troppe poche donne. Secondo una recente stima fatta del quotidiano El Mundo, negli scacchi gareggia in media una donna ogni 15 uomini. E nella maggioranza delle federazioni, il numero di giocatrici è solo il 15% del totale. "Gli scacchi non sono affatto un gioco da uomini", dice Sara. "Ci sono tante ragazze che come me sfidano i maschi e si difendono benissimo. Semplicemente, siamo di meno perché ci siamo avvicinate più tardi a questa disciplina". Avanti c’è posto. Ma attenti alla regina.

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