Venerdì 26 Aprile 2024

Gli uccelli che vivono vicino all'equatore sono più colorati?

L'ipotesi formulata oltre un secolo e mezzo fa da Charles Darwin e da altri storici naturalisti è stata testata con l'utilizzo dell’intelligenza artificiale

Una coloratissima ghiandaia marina pettolilla (Coracias caudatus)

Una coloratissima ghiandaia marina pettolilla (Coracias caudatus)

A metà del diciannovesimo secolo il naturalista britannico Charles Darwin, padre dell'evoluzionismo e autore de 'L'origine della specie', pietra miliare della letteratura scientifica, fu tra i primi a osservare che in prossimità dell'equatore il piumaggio degli uccelli sembra diventare sempre più colorato e sgargiante. Dopo oltre un secolo e mezzo, un gruppo di ricercatori della University of Sheffield, ha confermato la bontà di questa ipotesi facendo uso di una tecnica di intelligenza artificiale. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Ecology and Evolution.

Cosa dice il supercomputer

Con l'intento di verificare se Darwin avesse o meno ragione, gli esperti hanno messo sotto esame oltre 4.500 specie di uccelli passeriformi di tutto il mondo, tra cui scriccioli, passeri e merli. Attraverso un sistema di deep learning, la tecnica di apprendimento automatico basata sulle reti neurali artificiali, sono state analizzate le foto degli esemplari adulti custoditi presso il Museo di Storia Naturale di Tring, in Gran Bretagna. Il supercomputer ha scansionato ogni immagine pixel per pixel, estraendo informazioni sul colore del piumaggio in 1500 punti diversi. Incrociando i dati raccolti con la provenienza di ogni specie esaminata, gli autori hanno effettivamente concluso che gli uccelli sono più variopinti quando vivono vicino alla linea dell'equatore, mentre tendono a scolorirsi mano a mano che ci si sposta verso i poli.

Perché il colore cambia in base alla latitudine

In uno dei suoi numerosi scritti, il naturalista Alfred Russel Wallace, che nell'Ottocento formulò una teoria dell'evoluzione per selezione naturale quasi in contemporanea con Darwin, ipotizzò che la vegetazione rigogliosa dei tropici fornisse agli uccelli un camuffamento naturale tutto l'anno. Al contrario, diceva Wallace, il piumaggio degli uccelli del nord avrebbe la necessità di adattarsi ai grigi paesaggi invernali, dominati dagli alberi spogli. In un'intervista, il primo autore dello studio Christopher Cooney ha dichiarato che quanto scoperto con l'aiuto dell'intelligenza artificiale va nella direzione delle idee di Wallace. "Per esempio, abbiamo documentato che la colorazione era più spiccata negli uccelli provenienti da habitat forestali densi e chiusi". Stando a Cooney un ruolo fondamentale lo gioca anche la dieta, che per specie prossime all'equatore include soprattutto frutta e nettare, alimenti ad alta energia che permettono di sostenere un piumaggio brillante dal punto di vista metabolico. Nel groviglio delle foreste pluviali tropicali, ha aggiunto infine, una livrea che non passa inosservata potrebbe "aiutare le specie a distinguersi le une dalle altre".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro