
Lo Spiderman di Ditko
Roma, 7 luglio 2018 - Il suo Peter Parker, così smilzo e adolescenziale, ma in grado di esprimere potenza e agilità quando indossava il costume di Spiderman. Il suo Doctor Strange, immerso in scenari psichedelici degni di un trip allucinogeno. E poi centinaia di storie, da quelle targate Dc Comics (per la quale creò Capitan Atom) a quelle del mistero e dell'orrore (Strange Suspence): Steve Ditko, morto all'età di 90 anni, è stato un vero maestro della Golden Age del fumetto americano. Un talento, però, schivo e solitario: pochissime le sue interviste, praticamente zero le polemiche: anche quando se ne andò dalla Marvel Comics (probabilmente per attriti con la 'star' Stan Lee) non volle mai spiegare il perché, e si tenne sempre lontano dai riflettori. Era un po' il JD Salinger del fumetto. Ditko se n'è andato come è vissuto: lo hanno trovato nel suo appartamente il 29 giugno, la morte risalirebbe ad almeno due giorni prima. Un finale triste e solitario, insomma, per un maestro troppo spesso dimenticato.
IL SUCCESSO DI SPIDERMAN - Il nome di Ditko è legato soprattutto al Tessiragnatele: la sua matita, infatti, diede vita a Spiderman nel numero 15 di Amazing Fantasy, la prima avventure dell'uomo-aracnide. Era il 1962: Ditko si occupò di tutti i dettagli grafici, dal costume ai lanciaragnatele, ai colori rosso e blu, creando un mix che resta fondamentale per l'affermazione del personaggio. Così come la galleria di supercattivi, dal Doctor Octopus all'Uomo Sabbia, da Lizard a Goblin, tutti design che, seppur con qualche aggiornamento, resistono ancora oggi dopo quasi 60 anni. A testimonianza del lavoro di un vero e proprio maestro. Ditko disegnò i primi 38 numeri, dal 25 gli fu accreditato anche un contributo per le trame.
IL DOCTOR STRANGE - Nel 1963, Ditko creò il Doctor Strange, signore delle arti mistiche, al debutto in 'Strange Tales' 110, lavorandoci fino al 1966 insieme allo stesso Lee. Il suo legame con il misticismo orientale, le storie e le ambientazioni assolutamente psichedeliche restano il marchio di fabbrica di quel periodo. Strange, di fatto, predisse l'avvento della controcultura che si svilupperò alcuni anni dopo, diventando comunque una delle colonne della Marvel Comics.
LA ROTTURA CON LEE - I germi di un rapporto ormai logoro erano già evidenti quando Ditko lasciò la Marvel Comics, dopo un litigio con Lee. Il disegnatore non ha mai voluto spiegare le vere ragioni ma, un po' come successe anche con Jack Kirby, l'altro titano dei fumetti che polemizzò con Lee, probabilmente non riuscì a sopportare la frustrazione di essere sempre messo in secondo piano dal Sorridente Stan, senza che quest'ultimo riuscisse a condividere correttamente il credito per i contributi alla nascita dei personaggi. Lee era il frontman della Marvel, un vero campione dell'autopromozione. E Ditko e Kirby si sentirono messi da parte. Dopo, Ditko ha lavorato per Charlton Comics e Dc Comics, tornando brevemente alla Marvel nel 1979.
GLI OMAGGI - Anche di recente, per esempio in occasione del film del Doctor Strange di Scott Derrickson, Ditko non ha mai voluto uscire dall'ombra. Una riservatezza che tutti hanno sempre rispettato. In queste ore, molti gli omaggi, tra cui quelli dello scrittore Neil Gaiman ("Il suo modo di vedere le cose era unico e non è mai stato eguagliato") e i registi Derrickson e Guillermo Del Toro, fresco di Oscar per 'La forma dell'acqua'.