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8 giu 2016

Cade il tabú sull'arte del Ventennio. "Con Sironi salviamo anche i monumenti del Fascio"

Intervista alla storica dell'arte bolognese Beatrice Buscaroli, figlia del musicologo e giornalista Piero, intellettuale "dalla parte sbagliata della storia": "Troppe opere in rovina, serve una svolta"

8 giu 2016
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(DIRE) Roma, 6 giu. - Il cielo ritrova il suo azzurro intenso, le montagne tornano alle loro tonalita' originali. Dall'arco trionfale riaffiora la figura a cavallo, con ogni probabilita' ritratto di Mussolini. I numeri romani sono ancora li', a scandire l'eta' del Ventennio e, subito sotto, con un po' di attenzione si riesce a scorgere anche il profilo dell'aquila imperiale. Dopo quasi 70 anni di oblio, il tratto di Mario Sironi e' ancora li', nell'Aula Magna del Rettorato, cuore della Citta' universitaria romana progettata dall'architetto Marcello Piacentini, fedelissimo del duce, che all'inizio degli anni Trenta commissiono' all'artista il grande murale 'L'Italia tra le arti e le scienze'. Oggi, a svelare i tratti ritrovati di Sironi sono i restauratori dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (Iscr) insieme ai tecnici della Sapienza. Dal primo luglio 2015, gli esperti lavorano fianco a fianco sul murale sironiano di oltre novanta metri quadrati, riportando alla vista colori, personaggi e tratti che si pensavano ormai perduti. LA STORIA E LA CENSURA - Costellata di simboli del regime, l'opera fu infatti censurata a piu' riprese, prima incollando uno spesso strato di carta da parati e poi, negli anni Cinquanta, con un intervento di recupero che si trasformo' nella defascistizzazione dell'affresco. Un'apposita commissione incarico' il pittore Carlo Siviero, che non si limito' a riparare i danni conseguenti alla rimozione della carta, ma copri' l'originale con pesanti ridipinture. Obiettivo del restauro, scoprire quanto dell'originale si e' conservato sotto l'intervento degli anni Cinquanta. Aiutata dagli allievi della Scuola di alta formazione Iscr e dagli studenti della Sapienza, l'equipe ha indagato il rapporto tra ridipintura e originale, individuando le tecniche e i punti migliori per intervenire. "A distanza di un anno- dice il direttore dell'Iscr e responsabile scientifico per l'Istituto, Gisella Capponi, intervistata dall'agenzia Dire- possiamo dire che Sironi esiste e puo' essere recuperato".
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(DIRE) Roma, 6 giu. - Il cielo ritrova il suo azzurro intenso, le montagne tornano alle loro tonalita' originali. Dall'arco trionfale riaffiora la figura a cavallo, con ogni probabilita' ritratto di Mussolini. I numeri romani sono ancora li', a scandire l'eta' del Ventennio e, subito sotto, con un po' di attenzione si riesce a scorgere anche il profilo dell'aquila imperiale. Dopo quasi 70 anni di oblio, il tratto di Mario Sironi e' ancora li', nell'Aula Magna del Rettorato, cuore della Citta' universitaria romana progettata dall'architetto Marcello Piacentini, fedelissimo del duce, che all'inizio degli anni Trenta commissiono' all'artista il grande murale 'L'Italia tra le arti e le scienze'. Oggi, a svelare i tratti ritrovati di Sironi sono i restauratori dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (Iscr) insieme ai tecnici della Sapienza. Dal primo luglio 2015, gli esperti lavorano fianco a fianco sul murale sironiano di oltre novanta metri quadrati, riportando alla vista colori, personaggi e tratti che si pensavano ormai perduti. LA STORIA E LA CENSURA - Costellata di simboli del regime, l'opera fu infatti censurata a piu' riprese, prima incollando uno spesso strato di carta da parati e poi, negli anni Cinquanta, con un intervento di recupero che si trasformo' nella defascistizzazione dell'affresco. Un'apposita commissione incarico' il pittore Carlo Siviero, che non si limito' a riparare i danni conseguenti alla rimozione della carta, ma copri' l'originale con pesanti ridipinture. Obiettivo del restauro, scoprire quanto dell'originale si e' conservato sotto l'intervento degli anni Cinquanta. Aiutata dagli allievi della Scuola di alta formazione Iscr e dagli studenti della Sapienza, l'equipe ha indagato il rapporto tra ridipintura e originale, individuando le tecniche e i punti migliori per intervenire. "A distanza di un anno- dice il direttore dell'Iscr e responsabile scientifico per l'Istituto, Gisella Capponi, intervistata dall'agenzia Dire- possiamo dire che Sironi esiste e puo' essere recuperato".

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