Lunedì 29 Aprile 2024

Scacco matto alle tv: la nuova era degli Emmy

L’edizione numero 73 degli Oscar del piccolo schermo sancisce il dominio delle piattaforme. Con “The Crown“, la “Regina“ Anya e “Ted Lasso“

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Ben oltre l’effetto dovuto alla reclusione casalinga per il Covid, la rivoluzione tv è ormai avvenuta, e il sorpasso delle piattaforme streaming sui “classici“ network è un dato di fatto inconfutabile. A sancire una volta per tutte il dominio dello streaming sulle produzioni via cavo o “generaliste“, è stata la cerimonia dei 73esimi Emmy Awards, che si è tenuta a Los Angeles domenica sera e che ha certificato il profondo cambiamento delle abitudini del pubblico davanti alla tv assegnando i maggiori premi a The Crown e La regina degli scacchi di Netflix e a Ted Lasso di Apple.

Galà, però, con polemica sull’onda Black Lives Matter: un solo attore di colore, Courtney B. Vance (Lovecraft Country), è stato premiato. In compenso RuPaul ha trionfato per l’ennesima volta: anno dopo anno e col riconoscimento dell’altra sera, il suo Drag Race raggiunge quota 11 statuette, e lui diventa l’artista di colore più premiato nella storia degli Emmy.

Condotta in presenza ma con molti interventi a distanza dal comico Cedric the Entertainer, la notte è stata tutta per la quarta stagione di The Crown: la saga sulla famiglia reale britannica ha vinto il premio per la miglior serie drammatica, regalando a Netflix il suo primo trofeo in una delle categorie più prestigiose per la tv e dominando anche tra gli attori con statuette a Olivia Colman (la seconda regina Elisabetta dopo Claire Foy ad essere premiata), Josh O’ Connor (Carlo), Gillian Anderson (Margaret Thatcher) e Tobias Menzies (Filippo). Premi anche a Peter Morgan per la sceneggiatura e Jessica Hobbs per la regia.

I sette episodi Netflix della Regina degli scacchi hanno vinto come miglior serie “limitata“ e il fatto che il premio sia stato l’ultimo della serata conferma il prestigio conquistato da questa categoria. In un abito Dior color crema con sfarzoso strascico giallo canarino e gioielli di Tiffany, la “scacchista“ Anya Taylor-Joy si è però vista strappare la statuetta di migliore attrice da Kate Winslet, la poliziotta di Omicidio a Easttown (in Italia in onda su Sky). Netflix è stato il grande mattatore degli Emmy un totale di 44 trofei tra cui dieci nella cerimonia dei premi Primetime; seguono HboHbo Max con 19 e Disney+ con 14.

Grande serata anche per Apple tv, un servizio in streaming nato solo due anni fa, che ha portato a casa 11 Emmy di cui quattro per Ted Lasso. La divertente serie sul coach di football Usa paracadutato ad allenare una squadra di calcio inglese (visibile su Apple tv anche in Italia) vince per la miglior serie comica, il miglior attore in una serie comica (Jason Sudeikis) e le interpretazioni di Hannah Goldstein e Brett Goldstein che ha ringraziato in perfetto stile Roy Kent (il suo personaggio) con una litania di espressioni coperte dai "bleep" della censura. A mitigare il successo di Ted Lasso è stata la concorrenza di Hacks di Hbo Max su una anziana "comedian" di Las Vegas: migliore attrice (Jean Smart), sceneggiatura e regia (l’italiana Lucia Aiello).

Barbara Berti

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