Giovedì 16 Maggio 2024

Il principe William contro i bracconieri di animali selvatici

Il duca di Cambridge si scaglia contro i "malvagi bracconieri" e si augura che vengano messi in galera

Il principe William

Il principe William

Il principe William, duca di Cambridge e secondo in linea di successione al trono di Gran Bretagna, ha chiesto alle forze dell'ordine di tutto il mondo di mobilitarsi per mandare in galera coloro che si macchiano del "crimine malvagio" di essere bracconieri di animali selvatici e che, così facendo, mettono a rischio la sopravvivenza di molte specie. IL PRINCIPE WILLIAM CONTRO I BRACCONIERI L'accorato invito è stato effettuato nel corso del primo meeting dello United for Wildlife, un programma che riunisce sette organizzazioni ambientaliste che si battono contro il bracconaggio e che è finanziato dalla fondazione presieduta dai duchi di Cambridge (cioè William e Kate) insieme ai duchi del Sussex (Harry e Meghan). Si tratta di uno sforzo congiunto volto a porre un argine a un traffico illegale di animali selvatici: una sfida tutt'altro che semplice, tenendo conto che il giro economico di questi crimini si calcola in milioni di sterline. Solo nel corso del 2019, ha ricordato il principe William, nel mondo sono state promulgate 52 leggi che puniscono il bracconaggio, sono stati arrestati dieci trafficanti e requisiti animali e prodotti derivati da animali, ad esempio corna di rinoceronti, per un valore complessivo di 375 milioni di sterline (circa 432 milioni di euro al cambio attuale): "Ma stiamo semplicemente grattando la superficie di ciò che davvero possiamo ottenere", ha ammonito. UNO SFORZO GLOBALE Vale la pena di riportare alcune delle frasi pronunciate da William: "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare l'estinzione di alcune delle specie animali più iconiche al mondo e che sono messe in pericolo dalle organizzazioni criminali e dai bracconieri che lavorano insieme a loro. Sono stati necessari molto lavoro e molto impegno per arrivare dove siamo ora e dovremmo essere orgogliosi di constatare che stiamo iniziando a vedere i primi risultati dei nostri sforzi. Ma siamo solo all'inizio". Lo sforzo di cui parla il duca di Cambridge è stato effettivamente notevole, perché ha coinvolto banche d'affari, compagnie di trasporto, esperti di bracconaggio e contrabbando: tutti insieme coordinati in uno sforzo globale allo scopo di adottare strategie efficaci contro le attività illegali. Come ha ricordato Lord William Hague, che siede ai piani alti di United for Wildlife: "In quattro anni abbiamo messo in piedi la collaborazione più ampia mai realizzata al mondo in questo settore", coinvolgendo in un'azione coordinata ormai più di centocinquanta realtà, comprese agenzie statunitensi e africane. Leggi anche: - Giaguari, l'allarme: uccisi per i loro denti - Porcospini, i bracconieri li stanno decimando: colpa della Cina - I cavalli non sono nati veloci. Ed è allarme sui difetti congeniti
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