Mercoledì 24 Aprile 2024

Prato, in mostra i costumi del film 'Marie Antoinette'

Al Museo del tessuto venti abiti originali di scena per i quali il film di Sopia Coppola vinse l'Oscar nel 2007

Kirsten Dunst in Marie Antoinette (Reuters)

Kirsten Dunst in Marie Antoinette (Reuters)

Prato, 12 gennaio 2018 - La Regina sceglieva ogni mattina i suoi abiti piantando uno spillo sui frammenti di stoffa delle sue varie mises, incollati su un grande album. Erano tutti i vestiti realizzati, fin dal giovanissimo arrivo alla corte di Versailles di Marie Antoinette appena quindicenne, da Rose Bertin, la prima stilista della storia, modista molto plebea che conquistò il cuore della regina con le sue fantasiose creazioni che le valsero il soprannome di "ministra della moda". Creazioni belle e visionarie per i tempi reinterpretati come per magia dalla famosa costumista Milena Canonero per il film di Sofia Coppola "Marie Antoniette" del 2006: per questi capolavori di grazia e fantasia la Canonero ha vinto l'Oscar nel 2007, forte dell'aver reinventato le forme a panier, le acconciature a pouf, le scarpine della Regina con le creazioni moderne di Manolo Blahnik e perfino mettendo ai piedi della brava protagonista del film la delicata Kirsten Dunst, un paio di All Star Converse che nella pellicola sono a sorpresa spuntate sotto le ampie gonne.

Contaminazioni felici tra ieri e oggi e uno sguardo da adolescente, quasi una millennials diremo oggi, sulla vita elegante e spesso esageratamente sfarzosa della Regina che salirà al patibolo dopo aver condiviso una vita altalenante con Luigi XVI. Ora i costumi del film vengono esposti per la prima volta al pubblico al Museo del Tessuto di Prato (fino al 27 maggio) quasi "a latere" di un'altra strepitosa mostra in corso fino al 29 aprile nelle sale al pian terreno del Museo intitolata "Il capriccio e la ragione. L'eleganza del Settecento europeo", in un dialogo intelligente tra gli originali dell'epoca dei Lumi e la rivisitazione cinematografica di un'epoca e di una civiltà.

Tutto reso possibile dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato, presieduta da Francesco Marini, dal sostegno costante del Comune di Prato, del Centro di Firenze per la Moda Italiana e delle Gallerie degli Uffizi che hanno prestato alcuni "capricci". Modernissima Marie Antoniette per Sofia Coppola, stregata dai colori sweet candy dei macaron e dalle preziose passamanerie d'epoca cha Milena Canonero ha cercato nei mercatini delle pulci parigini, con le pettorine ricamate e preziosi, i doppi panier che volavano addosso a lei nei saloni dorati e nei giardini di Versailles. Venti abiti originali di scena e una video installazione che racconta la vita, anche tumultuosa affettivamente, della Regina. Meraviglie opera della sartoria teatrale e cinematografica romana The One che possiede già un archivio ricchissimo e ha lavorato molto con Milena Canonero. Alessandra Cinti che dirige la sartoria ha raccontato come il film abbia richiesto tre mesi di lavoro, "grazie alla velocità sul set di Sofia Coppola".

Un contributo di bellezza e di ricerca sottolineato da Daniela Degl'Innocenti curatrice del Museo del Tessuto e di questa esposizione. "Ancora una testimonianza di come il Settecento sia stato un secolo di stile e di creatività - spiega Daniela Degl'Innocenti intervenuta all'inaugurazione col direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini - e di come la Regina sia stata un'icona di stile, copiata da tutte le corti d'Europa. La sua gioia di vita contagiò la corte con l'amore per i colori più teneri e dolci, le sovrastrutture degli abiti di Marie Antoinette andarono via via alleggerendosi fino al capolavoro di Rose Bertin, la famosa Chemise a' la Reine in mussola bianca, semplice è essenziale che aprirà la strada alla moda neoclassica".

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