Cos’è l’autismo, cosa si può fare per sostenere le famiglie dei bambini alle prese con questo disturbo e come la scuola può intervenire. Sono alcuni dei temi che saranno dibattuti a Roma – il prossimo 23 ottobre – nel corso del convegno intitolato gli Stati generali dell’autismo: dalla diagnosi precoce all’autonomia. Un momento di riflessione importante – voluto dall’associazione Stella di Daniele onlus, presieduta da Laura Rossi – che si terrà in Senato, a cui prenderanno parte esperti, rappresentanti delle istituzioni e numerose organizzazioni attive in tutto il Paese.
Tra i relatori – oltre alla giornalista e conduttrice tv Eleonora Daniele, testimonial della campagna nazionale sull’autismo “dueapriletuttigiorni“ – Antonella Elena Rossi, psicologa e pedagogista, che da anni si occupa dell’argomento. "Il mio intervento – anticipa – sarà incentrato su cosa è opportuno fare per sostenere i genitori e i parenti di un bambino a cui viene diagnosticato un disturbo dello spettro autistico. Le famiglie si trovano ad attraversare momenti di grande angoscia ed è fondamentale che non vengano lasciate sole. É difficile dare definizioni dell’autismo in senso generale, perché ogni bimbo rappresenta un caso a sè e gli interventi devono essere mirati su ciascun bambino".
L’esperta sottolinea anche l’importanza di una diagnosi precoce. "Prima si interviene, prima si può far partire la riabilitazione. É bene che i genitori, di fronte a qualsiasi comportamento sospetto, si confrontino subito con uno specialista che possa fare una diagnosi e indirizzarli, eventualmente, verso un percorso appropriato". Quali sono i campanelli d’allarme? "L’autismo è un disturbo purtroppo in crescita, che colpisce secondo le statistiche un bimbo su 77. Tra i possibili segnali, un ritardo nel linguaggio, la tendenza a compiere movimenti stereotipati, una certa rigidità generale, scoppi di rabbia improvvisi e immotivati, difficoltà ad accettare coccole e carezze o a farsi toccare". Scuola e insegnanti giocano un ruolo primario.
"Sarebbe auspicabile, nell’ottica di una prevenzione il più possibile tempestiva – prosegue Rossi –, effettuare screening a tappeto sin dalla prime classi. E sensibilizzare psicologi e insegnanti sulle modalità di intervento, anche riguardo ai genitori e ai familiari di chi manifesta il problema". Un cambiamento è atteso anche da un punto di vista culturale. "L’autismo è un modo diverso di guardare la realtà. Questi bambini sono estremamente sensibili a tutto quanto li circonda e vanno aiutati nel modo giusto. Per farlo occorre in primis conoscere le loro difficoltà. Insieme a numerose associazioni che operano sul campo stiamo cercando di far nascere una ’cultura dell’autismo’".
"Oltre a coinvolgere le istituzioni scolastiche – conclude Rossi – uno dei modi possibili è promuovere la diffusione di momenti di incontro collettivo per informare e indurre una riflessione sulle problematiche che le famiglie si trovano ad affrontare. Come lo spettacolo ’Allora sei tu’, scritto da Francesca Calderara e Davide Reali, andato in scena a Bologna a favore del Comitato 365, che raduna genitori di bambini autistici. Rappresentazione che intendiamo replicare in diverse città d’Italia".