
Roma, 1° luglio 2025 – Sean "Diddy" Combs condannato all’ergastolo? La giuria federale incaricata di decidere il destino di Sean "Diddy" Combs ha concluso la prima giornata di deliberazioni senza raggiungere un verdetto. Il produttore discografico, 55 anni, è sotto processo a New York con accuse che includono il traffico sessuale fino all’associazione a delinquere, fino al trasporto a fini di prostituzione. Se riconosciuto colpevole, rischia l’ergastolo.
Le accuse principali
La giuria si riunirà di nuovo martedì 2 luglio, alle ore 9 locali. Secondo l’accusa, Combs avrebbe sfruttato il proprio potere e la propria influenza per costringere diverse donne a partecipare a rapporti sessuali, spesso sotto l’effetto di droghe e in presenza di escort. Le autorità sostengono che l’artista fosse a capo di un’organizzazione composta da collaboratori e dipendenti, creata per assecondare i suoi desideri, anche attraverso reati gravissimi come rapimento, lavoro forzato, corruzione, intimidazioni e incendi dolosi.
Al centro dell’impianto accusatorio ci sono cinque capi d’imputazione federali. I giurati, otto uomini e quattro donne, dovranno esprimersi all’unanimità su ciascuno di essi.

Le testimonianze di Ventura e “Jane”
Determinanti per l’accusa sono le testimonianze di Casandra Ventura, ex compagna di Combs, e di una donna nota come “Jane”. Entrambe hanno raccontato episodi di abusi fisici, coercizione sessuale e minacce psicologiche. Hanno dichiarato di essersi sentite obbligate a soddisfare richieste sessuali sotto pressione emotiva e ricatto.
Nel corso del processo, la procura ha portato in aula messaggi, documenti finanziari e testimonianze per dimostrare che le donne erano state manipolate. Un’analisi psicologica ha chiarito come le vittime di abusi possano rimanere intrappolate in relazioni disfunzionali, pur apparendo consenzienti.
La linea della difesa
Il legale di Combs, Marc Agnifilo, ha negato che l’imputato abbia mai guidato un’organizzazione criminale e ha descritto il suo assistito come un imprenditore “che si è fatto da sé”. Pur riconoscendo episodi di violenza domestica, ha sostenuto che non configurano i reati per cui è imputato.
Agnifilo ha anche messo in dubbio la credibilità delle accusatrici, sottolineando che si trattava di donne adulte che per anni avevano avuto rapporti sentimentali con Combs e che, secondo la difesa, cercavano ora un risarcimento economico.
La posizione dell’accusa
Durante l’arringa finale, la procuratrice Maurene Comey ha affermato che Combs si riteneva intoccabile. “Non ha mai pensato che le donne che aveva abusato avrebbero trovato il coraggio di parlare”, ha dichiarato in aula.
Secondo l’accusa, l’intera rete di collaboratori al servizio dell’artista era funzionale alla creazione di un sistema chiuso e controllato, in cui le vittime erano ridotte al silenzio. Alcuni testimoni, a cui è stata concessa l’immunità, hanno confermato elementi della ricostruzione.
Cosa deve stabilire la giuria
Perché venga confermata l’accusa di associazione a delinquere, la giuria dovrà stabilire che Combs abbia agito insieme ad almeno un’altra persona per commettere due o più reati tra quelli elencati. Ai fini del verdetto finale è richiesta l’unanimità.
L’esito del processo sarà decisivo non solo per il destino legale di Sean Combs, ma anche per il futuro di una carriera che ha segnato la cultura musicale statunitense degli ultimi trent’anni.