Giovedì 25 Aprile 2024

In futuro trasformeremo le pale delle turbine eoliche in orsetti gommosi

Dei ricercatori americani hanno creato un nuovo materiale adatto per costruire le pale delle turbine, che può essere riciclato e trasformato in pannolini, lavandini e anche caramelle

Dalle pale delle turbine alle caramelle, il passo potrebbe essere breve

Dalle pale delle turbine alle caramelle, il passo potrebbe essere breve

Le pale delle turbine eoliche moderne sono lunghe in media fra i 50 e gli 80 metri. È facile capire perché, quando arriva il momento di sostituirle, il loro smaltimento diventa un grosso problema: alcune vengono in parte riciclate, ma la maggior parte finisce nelle poche discariche attrezzate per ospitare oggetti così enormi. In futuro potrebbe esserci un'alternativa: invece di buttarle via, le mangeremo. I ricercatori della Michigan State University hanno creato un nuovo materiale per le pale, che alla fine del loro ciclo vitale potranno essere trasformate in nuove pale oppure in oggetti per la casa, luci posteriori delle auto, pannolini e addirittura orsetti gommosi perfettamente commestibili. Si tratta di una resina termoplastica composta da fibra di vetro, da un polimero sintetico e da un polimero derivato dalle piante, che secondo i ricercatori è sufficientemente robusta e durevole per essere impiegata nella costruzione delle turbine. Questo materiale può essere sciolto e, una volta rimossa la fibra di vetro, riutilizzato per una varietà di altre applicazioni; il procedimento è ripetibile all'infinito. Combinata con minerali e plastiche o trattata con altri sistemi, la resina può essere impiegata appunto per la produzione di piani di lavoro per la cucina e lavandini, utensili, finestre e luci delle macchine. E inoltre può essere trasformata in un polimero assorbente che si trova nei pannolini e in lattato di potassio, una sostanza utilizzabile nelle bevande sportive e nelle caramelle. A titolo di dimostrazione, i ricercatori hanno effettivamente ottenuto e mangiato degli orsetti gommosi a partire dalla loro nuova resina. L'idea non deve fare impressione: "Un atomo di carbonio derivato da una pianta, come il granoturco o l'erba, non è diverso da un atomo di carbonio che arriva da un combustibile fossile", spiega uno degli scienziati, John Dorgan; "Fa tutto parte del ciclo globale del carbonio e abbiamo dimostrato che siamo in grado di passare dalla biomassa a materiali plastici durevoli e tornare indietro a prodotti alimentari". I risultati della ricerca sono stati presentati alla recente conferenza della American Chemical Society.

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