Martedì 7 Maggio 2024

Ognuno è perfetto batte tutti. "Adesso guardateci negli occhi"

Gabriele Di Bello, il protagonista, si racconta: "Bullizzato a scuola fino a farmi ammalare. Ho sofferto ma anche amato"

Gabriele e Alice

Gabriele e Alice

Roma, 18 dicembre 2019 - Gabriele ha una bella voce allegra. Gabriele è un bravissimo nuotatore. Gabriele è un ballerino di tip tap. Gabriele è un attore. Gabriele ha la sindrome di Down. Gabriele è il protagonista – insieme ad Alice De Carlo – della fiction ‘Ognuno è perfetto’, che su Raiuno è stata seguita, all’esordio, da più di 4,5 milioni di spettatori. Diretta da Giacomo Campiotti, interpretata anche da Cristiana Capotondi ed Edoardo Leo, la serie tv racconta l’amore fra Rick e Tina, interpretati da Gabriele Di Bello e Alice De Carlo. E i due ragazzi sono fidanzati anche nella vita. È accaduto tutto quasi per caso, racconta Gabriele.

"Ero andato ad accompagnare Alice al provino: quando Giacomo, il regista, mi ha visto, ha voluto fare il provino anche a me. E mi ha detto: ma Rick sei tu! Così, alla fine hanno preso tutti e due", spiega. Nella vita, Gabriele lavora in un fast food, ma fa teatro e Alice l’ha conosciuta sul set della docufiction ’Hotel 6 stelle’. "Appena l’ho vista mi è mancato il fiato: ho preso coraggio e le ho chiesto se voleva mettersi insieme con me".

Gabriele, la fiction sta andando benissimo… "Sono ultrafelice! Ma lo sapevo, è una fiction bellissima".

Tu hai altre due passioni, la danza e il nuoto. "La danza è una grande passione, ma la mia vita è stata il nuoto. Quest’anno sono andato ai mondiali delle Special Olympics e sono arrivato terzo".

Cosa è stato più difficile nella fiction? "Niente. Siamo fidanzati nella vita, era naturale volere bene ad Alice anche sul set".

Quali differenze ci sono fra il personaggio che interpreti nella fiction e la tua vita? "Nella vita la mia sindrome l’hanno quasi sempre presa bene, nella fiction no".

Non ci sono stati momenti difficili nel farti accettare? "C’è stato un momento difficile, alle elementari. Mi sono innamorato di una bambina; ma di lei si era innamorato anche un altro bambino, che non aveva la sindrome di Down. Ho detto a mia mamma: ‘Io ho la sindrome, lei mica sceglie me!’. Mia mamma mi ha detto: ‘Gabriele, tu hai la sindrome ma sei simpatico e divertente: l’altro bambino forse non è così simpatico e divertente’".

E come è andata a finire? "La bambina mi ha detto: ‘Io non mi fidanzo con nessuno dei due, perché sono piccola. Ma fra i due sceglierei te, perché sei più simpatico e mi ci trovo bene’. E questo mi ha dato tanta fiducia per tutta la mia vita".

Dopo è andato tutto bene? "No. Alla scuola alberghiera non è stato facile. Non c’era una grande accettazione, nonostante tutti dicessero che ero molto integrato. Non avevo nessun numero di telefono dei compagni, per fare i compiti. E mentre ero in classe mi versavano acqua nel cappuccio della felpa, lentamente, in modo che mi bagnassi la schiena senza accorgermene. Ho preso la polmonite".

Nella fiction dici:"«Tina, io ho la sindrome". E lei ti risponde: "Quando ti guardo negli occhi, io non la vedo". "Ed è proprio così. Mi somiglia molto quella frase".

Hai altre passioni, oltre la danza e il nuoto? "La musica. Conosco un mare di canzoni, anche vecchie: ‘Eri piccola… così’ di Fred Buscaglione, o ‘Il Riccardo’ di Giorgio Gaber. Mi piace cantare".

E l’attore lo farai ancora? "Se l’occasione viene di nuovo, io sono qui". 

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