Venerdì 26 Aprile 2024

"Noi, la strana coppia di carissimi nemici"

Venditti e De Gregori, collaborazione-evento in concerto e su disco: "Quante liti in passato. Ma abbiamo iniziato insieme, allattati dalla stessa lupa"

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di Andrea

Spinell

"La storia, siamo noi" dice Francesco De Gregori, 70 anni, alla telecamera aggirandosi nella villa-studio di Antonello Venditti, 72 anni, a Fiano Romano trasformata nel quartier generale del tour dell’anno, quel Venditti & De Gregori che sabato 18 giugno affianca Tribuno e il Principe della canzone italiana sotto la luna dello Stadio Olimpico di Roma per poi portarli in dieci città d’arte, fra cui Ferrara il 7 luglio, Lucca il 10 e Cattolica il 16, e in autunno nei teatri. "L’ordine dei nomi sul manifesto l’abbiamo deciso con la monetina, ma siccome a lanciarla è stato lui, qualche dubbio ce l’ho" scherza l’autore di Rimmel facendo seguire il video dal racconto di questa impresa che riunisce i due come ai tempi delle prime esperienze al Folkstudio, cinquant’anni esatti dopo il debutto discografico di Theorius campus (unione forzosa nello stesso album adottata dalla casa discografica per economizzare). Dal tour verranno tratti un docufilm e un album dal vivo. Intanto venerdì prossimo esce il primo frutto di questo sodalizio, un 45 giri con Generale e Ricordati di me interpretate a due voci. Poi ne seguiranno altri.

Cosa vi ha convinti al grande passo?

De Gregori: "L’idea di cantare insieme non ci era mai passata per la testa. Abbiamo cominciato da ragazzini ma poi le nostre carriere si sono sviluppate in maniera parallela anche se sempre “controllandoci“ a vicenda. Carriere diverse per repertorio, per stile, per atteggiamenti, ma è rimasto il fatto di essere stati allattati con lo stesso latte...".

Venditti: "Vista la provenienza, si può dire che siamo stati allattati dalla stessa lupa".

De Gregori: "Sì, ma non siamo figli della lupa".

Perché fa di voi i rapporti si allentarono?

De Gregori: "Litigavamo in continuazione, ma non fu questo il problema. Lui grazie ad un pezzo straordinario, molto orecchiabile, come Roma Capoccia trovò subito la sua strada, mentre io ci misi un po’ più, uno o due anni. Però, le nostre carriere iniziarono a viaggiare parallele".

Nel ’78 lei Venditti scrisse una canzone, Francesco, in cui si scusava con De Gregori paragonandovi a due aquiloni strappati che non volano più.

Venditti: "A un certo punto dissi addio alla nostra casa madre, la Rca, sapendo perfettamente che, per contratto, io e lui non avremmo più potuto collaborare. Per fortuna, oggi non è più così".

De Gregori: "Davvero? Io pensavo fosse dedicata a Guccini o a Totti".

De Gregori, come ha trovato Venditti dopo tutto questo tempo?

De Gregori: "Uguale, purtroppo".

E lei, Venditti?

Venditti: "Uguale; per suonare assieme essere amici non guasta".

Dieci anni senza Lucio Dalla sono tanti.

Venditti: "Nel 1974 registrammo a Bologna un disco dal vivo assieme, oltre a noi due e Lucio c’era Maria Monti. A me Dalla m’ha salvato. Dopo la separazione mi trovò casa a Trastevere, 50 metri dalla sua. Ho premuto sulla Raggi perché ci venisse apposta una targa. Era uno che ascoltavi sempre perché raramente aveva torto. Io qualche aneddoto più divertente rispetto a Francesco ce l’ho, forse perché io sono più divertente in generale".

Francesco e Antonello un tour assieme l’avevate già fatto, in Ungheria agli esordi. Cosa ricordate?

De Gregori: "C’era ancora il muro di Berlino e per la prima volta vedevamo un paese socialista. Erano talmente giovani, talmente piccoli, talmente pieni di entusiasmo, talmente puri, talmente stupiti da ogni cosa che il ricordo è molto affettuoso".

Venditti: "Facevamo 4-5 concerti al giorno nelle miniere, nelle fabbriche, all’università, alla radio. Si gelava, così la mattina facevamo colazione con vodka e quattro uova di struzzo. Mai fatta una cosa così strutturata. Questo sarà il primo Venditti-De Gregori compiuto".

Due personaggi del passato che vorreste rivedere assieme sul palco?

De Gregori: "Assolutamente Sandra e Raimondo".

Venditti: "Anche se noi siamo più Walter Matthau e Jack Lemmon… una strana coppia".

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