Lunedì 29 Aprile 2024

Meraviglia sul Tigri, affiora il palazzo della bella Nefertiti

In Kurdistan la dimora della regina

Gli scavi in Kurdistan

Gli scavi in Kurdistan

Roma, 23 luglio 2019 - Una scoperta archeologica, che sembra clamorosa, è stata annunciata nei giorni scorsi: a seguito di uno scavo di oltre quattro mesi, lungo un’ansa del fiume Tigri nel Kurdistan iraqeno, si sono palesati i resti di un’imponente unità palaziale, il cui recupero è stato favorito da una secca del grande fiume dovuta a un periodo di forte siccità. Il team di archeologi iraqeni e tedeschi (diretti da Hasan Ahmed Qasim e Ivana Puljiz, dell’Università di Tubinga) ha subito capito che si trattava di un importante palazzo del popolo dei mitanni, che nel corso del II millennio a. C. ha regnato su una vasta area nel nord della Mesopotamia (oggi tra Turchia, Siria e Iraq) ed ha avuto intense relazioni con gli ittiti, gli assiri(da cui poi vennero conquistati attorno al 1250 a. C.) e soprattutto con gli egizi.

Gli scavi in Kurdistan
Gli scavi in Kurdistan

E qui viene il lato sensazionale del rinvenimento: tra il 1450 e il 1350 a. C., periodo a cui risale il palazzo appena riportato alla luce, Zachiku (l’odierna Kemune, la cui identificazione è resa certa da una tavoletta in lingua hurrita), la città dove esso sorgeva, fu la capitale indiscussa del regno dei mitanni, un fiorente centro abitato che trattava direttamente le relazioni coi popoli stranieri, in particolare con i faraoni della XVIII dinastia in Egitto, tanto da favorire anche matrimoni dinastici tra principi e principesse dei due regni. Ebbene, molti storici sono convinti che nientemeno che la regina Nefertiti (1370-1330 a. C.), sposa statuaria e politica intelligente accanto al faraone Akhenaton (che in Egitto introdusse la prima rivoluzione monoteista della storia), fosse originaria della Mitannia.

Sarebbe la principessa Tadukhipa mandata dal padre Tushratta, re mitanno, come moglie al faraone Amenophis III, ormai però morente, e quindi direttamente ad Akhenaton (figlio di Amenophis III, che gli succedette al potere, “ereditando” la bellissima consorte). E l’epoca in cui visse Nefertiti è proprio quella in cui il centro del potere mitanno era a Zachiku: ne consegue, quindi, che il palazzo da poco emerso sarebbe stata la dimora in cui venne alla luce e crebbe la futura regina.

Gli scavi in Kurdistan
Gli scavi in Kurdistan

In ogni caso, al di là della possibilità che possa essere stato trovato il palazzo reale della famiglia d’origine di Nefertiti, è eccezionale l’importanza di una struttura, che è la prima imponente di un popolo, i mitanni, prima testimoniato solo da testi di popolazioni straniere o tutt’al più da sparuti manufatti. Un palazzo-fortezza con rilevanti mura di cinta (di 7 metri d’altezza) a contenere i nemici, ma soprattutto le periodiche e distruttive piene del Tigri; all’interno ampi ambienti per i possessori che si succedettero (Zachiku durò oltre 400 anni), magazzini, sale per banchetti, per ricevimenti, per incontri diplomatici e locali per l’amministrazione con archivi ricchi di documenti, che sta decifrando Betina Faist (Università di Heidelberg).

Infine, le stanze private dei sovrani e delle loro famiglie: e allora con la necessaria fantasia perché non immaginare che proprio in una di queste crebbe la bellissima principessa, futura regina Nefertiti?

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