Roma, 17 gennaio 2018 - «E' vostro quel maiale gonfiabile? Allora venitevelo a riprendere perché mi spaventa le mucche». L’odissea aerea del celeberrimo verro rosa ritratto sulla copertina di “Animals”, precipitato in un campo di un seccatissimo agricoltore alle porte di Londra dopo aver strappato l’ancoraggio tra le ciminiere della Battersea Power Station ed essere finito sulla rotta dei velivoli in atterraggio ad Heatrow, è una delle tante storie che popolano, con protagonisti e ricordi, il “viaggio emozionale” attraverso suoni, filmati e 350 oggetti-reliquia, di “The Pink Floyd: Their Mortal Remains”, monumentale affresco dell’epopea di “The dark side of the moon” in mostra al Macro di Roma da venerdì prossimo, 19 gennaio, al primo luglio. Mentre a Milano “Revolution”, la mostra sugli anni Sessanta “dai Beatles a Woodstock” con cimeli degli Who e di John Lennon, segna un po’ il passo, infatti, arriva dal Victoria & Albert Museum la retrospettiva campione d’incassi delle ultime stagioni con ben quattrocentomila visitatori. E ieri, per il lancio, sono arrivati a Roma sia Nick Mason e Roger Waters, i due terzi della formazione superstite. «Ne parlavano da tempo, ma indubbiamente il successo delle iniziative analoghe legate a David Bowie e gli Stones hanno accelerato i tempi» ammette Mason a proposito della “exibition” ideata originariamente da Storm Thorgerson, creatore delle leggendarie copertine della band, e sviluppata dal suo sudio, l’altrettanto celebrato Hipgnosis, con la sua stretta supervisione. «Il tour di ‘Animals’, nel 1977, per noi è stato fondamentale, perché per la prima volta cominciammo ad avere un approccio spettacolare con la nostra musica».
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