Lunedì 6 Maggio 2024
DEBORAH BONETTI
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Meghan Markle e la bionda di ghiaccio. Bodyguard donna per la duchessa

Lei e il principe Harry hanno scelto una donna per proteggere ovunque le loro vite. L'agente già entrata in azione durante la visita alle isole Fiji, scortando la duchessa fuori da un mercato

Meghan scortata dalla bodyguard fuori dal mercato nelle Fiji (Ansa)

Meghan scortata dalla bodyguard fuori dal mercato nelle Fiji (Ansa)

Londra, 26 ottobre 2018 - Quando la neo-duchessa Meghan Markle si è trovata in pericolo nella folla del mercato delle isole Fiji, a salvarla è stata una donna. La bodyguard personale della futura mammina reale è infatti una giovane agente di polizia – la sua carica ufficiale è quella di ispettore, ma il nome non è stato reso noto per ragioni di sicurezza – con chioma bionda e fisico prestante. In realtà non è la prima volta che si vede una guardia del corpo donna in azione. Anche la duchessa Kate (moglie del principe William) ne ha avuta una dal 2010, la sergente Emma Probert (ora riassegnata ad altre mansioni) e Camilla, seconda moglie del principe Carlo, ne ha voluta una anche lei. La figura della guardia del corpo desta da sempre enorme interesse tra i sudditi di Sua Maestà.

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Ci sono stati spesso degli intrecci amorosi fra bodyguard e personaggi, come quello tra Lady Diana e Barry Manakee (poi rimosso dalle sue funzioni). Forse anche per evitare scandali, di recente questo ruolo viene sempre di più assegnato a giovani agenti donne, cosa che sembra avere numerosi benefici. Come spiega Lisa Baldwin, una ex nuotatrice diventata bodyguard per principesse orientali: "Innanzitutto una donna si fa notare meno. Può sembrare un’assistente, una tata, dà meno risalto e attira meno attenzione verso il personaggio da proteggere. Inoltre, se mi occupo della sicurezza di una donna, posso seguirla in bagno, negli spogliatoi di una piscina, nelle cabine di prova di un negozio, senza problemi. Per un agente maschio questo è più difficile. Nei film si vedono uomini forzuti che proteggono le star, ma in realtà gli agenti che si occupano di sicurezza non sono quasi mai cosi. Devono poter correre veloci e devono avere occhio e cervello per leggere certe situazioni. Non siamo mica buttafuori in una discoteca".

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E non sono solo le donne della famiglia reale britannica a servirsi di bodyguard femmine, anche ex primi ministri – tra cui David Cameron e Tony Blair – avevano scelto agenti di protezione donne. Senza parlare dell’ex leader libico Gheddafi, che ne aveva 40 solo per lui. Jacqui Davis, che si definisce "la prima gorilla femmina del Regno Unito" elenca i vantaggi: "Una donna tende a essere migliore nella risoluzione dei conflitti. La presenza di un’agente femmina, anche in un team di security, abbassa i livelli di testosterone. Il confronto con il possibile aggressore prende una piega diversa. Sono ancora pochi quelli disposti a menare una donna per arrivare al loro obiettivo".

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