Giovedì 20 Marzo 2025
REDAZIONE MAGAZINE

’L’ispettore generale’. Satico e dissacrante. Papaleo in scena

È uno dei capolavori della drammaturgia russa, scritto nel 1836 e che ci conduce in un mondo in cui l’ingiustizia...

Nella foto a lato di Tommaso Le Pera, una scena con Rocco Papaleo e Daniele Marmi, tra i protagonisti de ’L’ispettore generale’ di Nikolaj Gogol che sarà in scena al Teatro Celebrazioni di Bologna questa sera e domani alle 21

Nella foto a lato di Tommaso Le Pera, una scena con Rocco Papaleo e Daniele Marmi, tra i protagonisti de ’L’ispettore generale’ di Nikolaj Gogol che sarà in scena al Teatro Celebrazioni di Bologna questa sera e domani alle 21

È uno dei capolavori della drammaturgia russa, scritto nel 1836 e che ci conduce in un mondo in cui l’ingiustizia e il sopruso dominano l’esistenza: parliamo de ’L’ispettore generale’ di Nikolaj Gogol. L’opera, con la regia e l’adattamento di Leo Muscato e con protagonista Rocco Papaleo, è in scena al Teatro Celebrazioni di Bologna questa sera e domani alle ore 21. L’ispettore generale è una commedia degli equivoci, la cui trama si basa difatti su un malinteso: Chlestakov, un giovane e frivolo viaggiatore di passaggio in un paesino sperduto, viene scambiato per un alto funzionario dello Stato ingaggiato dallo zar per indagare sulla condotta dei funzionari cittadini, tutti corrotti. L’equivoco scatena conseguenze nefaste per i ’notabili’ del piccolo villaggio – primo tra tutti per il Podestà – che si troveranno a vivere il giorno più lungo e tragico della propria esistenza, col timore di venire smascherati. Satirico, dissacrante e divertente, il testo di Gogol si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene un potere e si ritiene intoccabile; e attraverso la comicità denuncia l’ipocrisia e la burocrazia corrotta della Russia zarista. Qualche anno prima della stesura della farsa gogoliana "per controllare la vita e l’operato dei suoi sudditi - racconta Muscato - lo zar Nicola I istituisce un nuovo organo di Stato chiamato Terza Sezione. È una sorta di inquisizione che persegue e ostacola tutti i liberi pensatori, fra cui Dostoevskij, Puškin e Gogol stesso. In breve tempo questo sistema scatena un processo di burocratizzazione della macchina amministrativa e aumenta esponenzialmente il livello di corruzione fra i funzionari statali". A interpretare il ruolo del Podestà è Rocco Papaleo, Daniele Marmi è nei panni di Chlestakov. Accanto a loro Giulio Baraldi, Marta Dalla Via, Letizia Bravi, Marco Gobetti, Mauro Parrinello, Michele Schiano di Cola, Michele Cipriani, Marco Vergani, Marco Brinzi, Elena Aimone e Salvatore Cutrì.